Mondo

Il solito Scholz rimpiange Draghi

Qualche mese fa Olaf Scholz mi era sembrato sul punto di modificare il suo modo di governare. Il Cancelliere tedesco era apparso più intraprendente e deciso. Forse ero stato troppo ottimista. Olaf Scholz si presenta alla tradizione conferenza stampa estiva esattamente come l’avevamo lasciato. Informale, senza cravatta, il Cancelliere prova a tranquillizzare i tedeschi: “You will never walk alone”, annuncia nuovamente così l’ulteriore pacchetto di aiuti per i cittadini perché sia chiaro che il governo sta operando per dare risposte concrete, soprattutto all’aumento dei prezzi e alla questione energetica. Ma come?

Qui il Cancelliere è vago, prova a imitare lo stile di Angela Merkel ma ne viene fuori una caricatura. A un certo punto un giornalista gli chiede “Il biglietto a 9 euro è stato il più grande successo del Suo governo. Quali altri successi avete intenzione di non riproporre?”. La sala ride, anche Scholz ma il punto resta: il Cancelliere promette impegno e serietà ma, per ora, a mancare è la concretezza anche perché non c’è accordo nella coalizione. La vaghezza nasconde quindi problemi politici di primo piano: tagliare le tasse si o no? Investire per i cittadini più in difficoltà si o no? Di fronte a questa poca concretezza arriva un’altra critica: “Davvero con qualche euro in più alla fine del mese si riempie il piatto a tavola?”. Il Cancelliere sottolinea che ci sono diversi interventi (aumento del salario minimo, modifica dell'Hartz IV, investimento nell’edilizia abitativa) ma sembra anche chiedere pazienza quando ricorda che ci sono tre partiti e che occorre trovare un compromesso: che la nuova coalizione a tre gambe avrebbe avuto difficoltà a trovare una quadra era chiaro sin dall’inizio, che questo possa essere compatibile con un paese e un continente che aspettano risposte è tutt’altro paio di maniche.

Da parte sua il Cancelliere fa poco per diradare i dubbi. Non entra mai nelle polemiche di queste settimane, che hanno coinvolto il ministro delle finanze Lindner che aveva parlato, a proposito della sua contrarietà al rinnovo del biglietto a nove euro, dell’intenzione di contrastare una “mentalità delle cose ottenute gratis”. Cosa cheha fatto arrabbiare tanti. Annuncia che il governo sarà al fianco dei cittadini, che “possono stare tranquilli”: ad affermazioni così generiche cosa si può replicare? Di fronte a un inverno per il quale si fanno spesso previsioni catastrofiche, basterà davvero la tranquilla pacatezza del Cancelliere federale?

Poco anche sulla Russia e sulla guerra. Il Cancelliere snocciola i dati dell’impegno tedesco. Le polemiche dei mesi passati su un presunto disimpegno tedesco sembrano essersi affievolite. “Abbiamo rotto una tradizione del nostro paese e inviato armi ad un paese che è stato aggredito. Siamo tra i paesi che inviano i mezzi più efficaci per condurre il conflitto”. Ma anche qui, Scholz reagisce alle domande e non appare capace di sviluppare un ragionamento che vada oltre le affermazioni degli ultimi mesi e la difesa di quanto fatto finora. Un’idea su come gestire i prossimi mesi non c’è. Al più la speranza che la guerra finisca (possibilmente presto).

Sull’Italia è significativo che, rispondendo alla possibilità che la crisi politica e le elezioni abbiano effetti sul percorso verso l’unione fiscale, Scholz risponde ricordando Mario Draghi: “Il presidente del Consiglio italiano è un grande politico, ha fatto e sta facendo un lavoro eccezionale, che fa bene all’Italia.” Poco o niente, che potrebbe anche indicare una generale sfiducia verso il risultato delle elezioni di settembre: quasi che il credito del paese sia ormai bruciato. Ma ricorda anche che Next generation è ancora ad un bivio: “Le risorse con cui ci indebiteremo per i prossimi anni, fino al 2058, vanno restituite. Come farlo è una questione ancora aperta”. Qui Scholz allude a un punto: prima di parlare di unione fiscale e di evoluzione del sistema europeo, bisognerà capire se effettivamente Next Generation ha funzionato o meno, se gli Stati membri usciranno da questa fase rafforzati o meno, se saranno in grado di ripagare le cifre avute a prestito e l’UE nel complesso il debito complessivamente contratto. Quindi di ulteriori piani se ne riparla quando Next Generation dimostrerà la sua validità: la politica italiana è avvertita.

Ma ne ha anche per la sua coalizione: a proposito delle polemiche sul TPI, il nuovo piano della BCE, che sta dividendo la coalizione, Scholz è stato chiaro “L’indipendenza della BCE è qualcosa che è stata voluta dalla Germania e va salvaguardata”. E, quasi per ammonire i contestatori ha precisato: “Il Presidente della Bundesbank ha giudicato il piano valido ed efficace”. Ma la tensione, su questi aspetti, resta alta nella coalizione. E il Cancelliere per ora, nonostante il timido accenno nei mesi scorsi, non cambia stile di governo.


Si parla di