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Impugnava un cacciavite: poliziotto spara a disabile e lo uccide

I fatti risalgono al giugno 2014: la madre di Jason Harrison aveva chiamato la polizia per aiutare a controllare il giovane, che soffriva di schizofrenia. All'arrivo degli agenti la tragedia: oggi la famiglia diffonde il video

DALLAS (USA) - Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità. Per queste ragioni la famiglia Harrison aveva deciso di non divulgarle pubblicamente. Dopo un anno però lo ha fatto: adesso il video in cui Jason Harrison viene ucciso da un poliziotto proprio sull'uscio di casa è diventato di dominio pubblico. 

Quel 14 giugno 2014 gli agenti erano arrivati a casa del giovane perché li aveva chiamati la madre, che nel video si vede uscire fuori dalla porta: non riusciva da sola a controllare i disturbi del figlio, che soffriva di sindrome bipolare e schizofrenia. All'arrivo della polizia è lei ad aprire la porta e dietro c'è Jason con un cacciavite in mano. Il poliziotto gli intima di gettarlo a terra, ma lui non lo fa subito e così partono le pallottole: Jason si accascia a terra, sua madre urla disperato. 

ATTENZIONE: IMMAGINI NON ADATTE A UN PUBBLICO SENSIBILE - ​GUARDA IL VIDEO

La famiglia di Jason ha querelato gli agenti e quelle immagini sono una prova inconfutabile. Il video è stato girato da una delle telecamere di cui le automobili della polizia di Dallas sono dotate. Jason all'epoca dei fatti aveva 39 anni: "E' stata l'esperienza più straziante della mia vita - spiega la madre Shirley ai microfoni di Nbc - non potevo aiutarlo ed è morto freddato dai proiettili davanti ai miei occhi". 

Da ottobre 2014 è in corso la battaglia legale della famiglia Harrison, che ha denunciato gli agenti per omicidio colposo e la violazione dei diritti civili. Secondo i familiari Jason non era una persona violenta e in quel momento, con il cacciavite in mano, non rappresentava un pericolo per nessuno. Quindi quegli spari non sono legittima difesa, tesi sostenuta dalla polizia: "L'ufficiale in situazioni di questo tipo ha meno di tre secondi per reagire" spiega Keith Wenzel, un allenatore tattico per le forze dell'ordine. "Quando hai a che fare con qualcuno che è malato di mente, non dovresti agitare" ha spiegato Geoff Henley, legale della famiglia Harrison. Intanto il caso non è ancora stato ascoltato da un gran jury e entrambi i poliziotti sono tornati in servizio. 


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