Opinioni

Cosa (non) regalare quando si è invitati a pranzo o a cena?

foto Pexels @Antoni Shkraba

"Cosa si regala quando si è invitati a un pranzo o a una cena?" è una di quelle domande che può farsi spazio tra i pensieri dopo aver accettato la convocazione di un gentile padrone di casa. Si ringrazia, si dice che "sì, certo non mancherò!", ma nel frattempo il vuoto di idee su un omaggio che possa rappresentare la propria gratitudine aleggia nella testa in cerca di risposte. Le perplessità non esistono quando con l'organizzatore c'è la confidenza che smorza i convenevoli e si fa avanti con la classica richiesta esplicita, ma se quella familiarità manca? Quando l'evento è più formale, con che cosa ci si presenta in casa di qualcuno senza correre il rischio di sembrare inopportuni?

 È giusto far togliere le scarpe agli ospiti prima di entrare in casa? 

Cosa si regala quando si è invitati a pranzo o a cena? Cosa evitare? 

"Bussare con i piedi" è l'espressione che meglio descrive l'immagine dell'ospite che si presenta alla porta con le mani occupate da un regalo. Un dovere per i sostenitori del rigore più affettato, una bella consuetudine per i discreti amanti del garbo, al di là di ogni valenza più o meno intransigente, un presente da recapitare a chi ha aperto la propria casa per condividere un pranzo o una cena dovrebbe essere considerato immancabile al pari di un abbigliamento decoroso. Allo stesso modo, però, sarebbe pure appropriato che il destinatario del dono - qualsiasi esso sia - apprezzi la gentilezza in sé senza lasciarsi scappare espressioni facciali di sconcerto o commenti infelici sull'effettivo gradimento: "Il pensiero è quello che conta" non è una frase vuota e vale sempre. 

La premessa, tuttavia, non esime dal porre la giusta attenzione a cosa si sceglie per l'occasione. Il  dolce, per esempio, una torta o il classico vassoio di pasticcini freschi non è detto sia sempre l'idea giusta se non ci si è accordati prima: il padrone di casa, infatti, potrebbe aver già pensato anche a quello e quindi ritrovarsi nella difficoltà di gestire piatti, piattini e posate varie davanti a una quantità eccessiva di dolciumi. Meglio, alllora, è una scatola di biscotti o di cioccolatini che si consumano anche nei giorni seguenti e lasciano anche un ricordo del bel pensiero che è stato se la confezione merita un posto in dispensa. Una riflessione meritano anche i fiori, graditi sì, ma solo se arrivano già organizzati in un vasetto o comunque in un modo tale da essere esposti subito: un bouquet, infatti, per quanto ben fatto, comporta sempre la necessità di essere sistemato in un recipiente che magari in quel momento la padrona di casa non ha a portata di mano. 

Un discorso a parte per il vino, da molti considerato erroneamente una sorta di passepartout per qualunque tipo di situazione. "È passato il tempo in cui Donna Letizia diceva che le uniche bottiglie che si possono regalare a una signora sono le bottiglie di profumo, ma questo non vuol dire che si possa portare qualunque bottiglia di vino" ha ricordato a tal proposito a Cook di Corriere.it Barbara Ronchi della Rocca, membro del comitato scientifico dell'Ancep (Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici), citando Colette Cacciapuoti Rosselli, in arte Donna Letizia, scrittrice celebre per le sue rubriche sul bon ton. Questo perché c'è il rischio che si porti qualcosa che non valorizzi il menù stabilito dal padrone di casa, di certo più sollevato se si troverà delle bollicine, dei liquori o vini da fine pasto. 

Da considerare sono anche alternative più particolari se si conosce almeno un minimo gli interessi della persona che ospita, come può essere un libro o qualsiasi altro oggetto anche più personale magari suggerito da qualcuno che conosce i suoi gusti e li riferisce con discrezione. In linea di massima, l'obiettivo del regalo pensato in queste occasioni dovrebbe essere quello di un simbolo che, lungi dall'intenzione di sdebitarsi per la serata, corrisponda al piacere di essere stati accolti con tanta premura. 


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