Salute

Salute: esperti, 5 mln italiani con ulcere e patologie croniche ai piedi

A Napoli nel weekend il Congresso internazionale di podologia, 'puntare sulla prevenzione sin da bambini'


Roma, 24 apr. (AdnKronos Salute) - Un italiano su due soffre di una patologia ai piedi che compromette il suo benessere complessivo. Tra queste, sono in aumento le lesioni ulcerative - non solo nei pazienti diabetici e geriatrici - che interessano oltre 5 milioni di persone, secondo gli ultimi dati della Società italiana di diabetologia. E' l'allarme degli esperti che si ritroveranno a Napoli sabato 27 e domenica 28 aprile, nell'Auditorium dell'Istituto Salesiano Sacro Cuore, per il Congresso internazionale di podologia e podiatria sul tema 'Piede complicato da patologie croniche', a cui partecipano specialisti provenienti da tutto il mondo.


"La metà dei nostri pazienti - spiega il podologo Gaetano Di Stasio, coordinatore del comitato scientifico del congresso - è a rischio ulcere perché si tratta di soggetti complicati da patologie croniche come diabete, vasculopatie, reumatismi, neuropatie, nefropatie. In questi casi bisogna fare prevenzione attiva interpretando i primi segni, trattando le lesioni preulcerative o indirizzando allo specialista in presenza di fattori di rischio di competenza medica, fondando la propria azione su protocolli e procedure che facciano riferimento a linee guida basate sull'evidenza o comunque sulla migliore pratica clinica disponibile: le ulcere cutanee sono tanto diffuse da assumere ruolo di malattia sociale", sostiene l'esperto.


"In molti casi, e sono purtroppo oltre 700 mila - sottolinea il chirurgo vascolare Lanfranco Scaramuzzino - bisogna ricorrere all'amputazione di una o più dita o di tutto il piede. Per evitarla bisogna puntare sulla prevenzione, sin da bambini. E il congresso, che è dedicato alla biomeccanica del piede, punta proprio sulla prevenzione nelle sue 3 principali declinazioni. Quella generalizzata, innanzitutto, nei bambini e negli adulti. Poi quella primaria, nella neuropatia, nella vasculopatia, nelle deformità acquisite, nelle lesioni preulcerative. Infine la prevenzione secondaria, che interviene dopo un'ulcera o addirittura dopo l'amputazione".


"Il piede - avverte ancora Di Stasio - non può essere trattato senza conoscere la condizione fisiopatologica del paziente. Occorre un'accurata anamnesi fisiologica, familiare, patologica remota e prossima. Nell'anamnesi patologica prossima importante è l'esame obiettivo e l'attenta valutazione eziopatogenetica del sintomo dolore. L'esame obiettivo podologico è l'insieme delle manovre diagnostiche effettuate dal podologo per verificare la presenza dei segni (o sintomi obiettivi) indicativi di una deviazione dalla condizione di normalità fisiologica e si distingue in esame locale degli arti inferiori ed esame funzionale biomeccanico. Quest'ultimo è prevalentemente clinico e viene effettuato attraverso test valutativi ed eventualmente strumentali".


Il meeting è organizzato in collaborazione con l'Associazione europea dei podologi, la Società italiana di flebologia, l'Associazione italiana ulcere cutanee, il Coordinamento nazionale associazioni professionali sanitarie e il Consejo General de Colegios Oficiales de Podólogos. In programma 3 sessioni di discussione e dibattiti su 'Reumatologia, evoluzione biomeccanica', 'Infezione e wound care dell'arto inferiore' e 'Diabete ed evoluzione biomeccanica'.



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