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"Lucia Borsellino va fatta fuori": bufera su Crocetta ma la Procura smentisce

Nel mirino il presidente della Regione Sicilia dopo le intercettazioni pubblicate da L'Espresso. La Procura di Palermo smentisce: "La frase non è agli atti". Il settimanale insiste: "Conversazione secretata"

"Non ho sentito quella frase attribuita al dottor Tutino. Non l'ho sentita. Se l'avessi sentita avrei reagito violentemente". Così ha detto il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, a proposito delle intercettazioni scottanti riportate da L'Espresso.

Lucia Borsellino "va fermata, va fatta fuori come suo padre". Matteo Tutino, primario di Villa Sofia e medico personale del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, si sfoga al telefono con il govenatore. E pronuncia parole pesantissime contro l'ex assessore alla Salute Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso dalla mafia. Una frase choc, alla quale il settimanale spiega che il presidente non avrebbe replicato restando in silenzio.

Un silenzio giustificato dal governatore proprio dal non averla sentita. Crocetta ha spiegato in un primo momento di voler essere sentito al più presto dai magistrati palermitani che indagano sul medico accusato di truffa e peculato.

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"MI AUTOSOSPENDO" -  Alla fine però il governatore cede: "Mi autosospendo immediatamente da presidente della Regione" questa la decisione del governatore sull'onda delle polemiche per l’intercettazione. "Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell'intercettazione che riguarda Tutino". 

SCONTRO TRA PROCURA E "L'ESPRESSO" - Ma poi Crocetta fa un passo indietro, dopo che è arrivata la smentita dalla Procura di Palermo: "E' vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato" afferma tra le lacrime. La smentita è arrivata direttamente dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, che ha ribadito che quella frase non fosse agli atti. Ma il settimanale, in una nota, ribadisce quanto pubblicato: "La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli secretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo". 

LE REAZIONI - "Crocetta ha superato ogni limite di decenza" ha commentato il deputato di Forza Italia, Basilio Catanoso. "Lo dico senza mezzi termini: mi fanno schifo i presunti paladini dell'antimafia che profanano la tomba e la memoria di uomini e magistrati come Paolo Borsellino, che hanno pagato con la vita il loro impegno contro la mafia".

Anche i deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle in una nota hanno scritto: "Crocetta deve dimettersi immediatamente e allontanarsi il più possibile dalla Sicilia, in modo da non poter più arrecare danni all'Isola come fa da quasi tre anni a questa parte. E le conversazioni con il medico Matteo Tutino, in cui pare di ascoltare il commando stragista di via D'Amelio, sono la pietra tombale sulla sua esperienza amministrativa".

"Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralità" ha affermato a sua volta il deputato siciliano di Sinistra Ecologia Libertà Erasmo Palazzotto. "La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello".

Infine il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha chiamato Lucia Borsellino per esprimerle "sdegno, affettuosa vicinanza e solidarieta' per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate". Il ministro Alfano, secondo quanto viene riferito, auspica che sia vero quanto affermato dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e cioè che non ha sentito la "irripetibile frase pronunciata dal suo medico" sull'ex assessore alla Sanità.


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