Politica

Il governo vara una legge per "l'invecchiamento attivo" degli anziani

Il Senato ha approvato il testo della legge delega sugli anziani, conosciuto come "Ddl Anziani". Tra le novità cure a domicilio e "invecchiamento attivo"

Anziani alla gara di ballo nel tendone di Milano Estate in Piazza Castello (Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace)

Il Senato ha approvato la legge delega sulle politiche per le persone anziane, il Ddl Anziani. In attesa del passaggio alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva, vediamo di cosa si tratta e quali sono le novità della legge sugli anziani, a partire dalle nuove norme sulle cure domiciliari e sull'invecchiamento attivo. Il testo è composto da 9 articoli e punta a una riforma per attuare alcune norme previste dalla legge di bilancio 2022 e dalle missioni 5 e 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti.

Che cosa è il Ddl Anziani

Il Consiglio dei Ministri aveva approvato a gennaio 2023 il disegno di legge sugli anziani. Il provvedimento ha come base il diritto delle persone anziane non autosufficienti alla continuità di vita e di cure nella propria casa. Grazie a delle semplificazioni e all'istituzione di "punti unici di accesso" - PUA -, diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale per definire un "progetto assistenziale individualizzato"  - PAI -, che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.

Viene istituito il Comitato interministeriale per la popolazione anziana. I limiti temporali sono fissati al primo trimestre 2023 per l'adozione della legge delega, e al primo trimestre 2024 per l'approvazione dei decreti legislativi delegati.

Che cosa è l'invecchiamento attivo

Il ddl Anziani prevede l'adozione di misure per l'"invecchiamento attivo". L'invecchiamento attivo è stato definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel 2002 come "il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano".

Secondo il Ministero della Famiglia, Invecchiamento attivo significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari con disabilità, fare i nonni, ecc.) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.), scegliendo liberamente l'attività o le attività nelle quali impegnarsi, a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni.

In considerazione dei suoi effetti positivi sugli individui, l'invecchiamento attivo può essere considerato uno strumento di prevenzione per aspirare quanto più possibile a un invecchiamento in salute.

Cosa sono i Leps

Nel ddl Anziani si fa esplicitamente riferimento ai Leps, cioè i livelli essenziali delle prestazioni sociali. Si tratta di "interventi, servizi, attività e prestazioni integrate che vengono assicurate su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità".

Tra questi ci sono soluzioni ad hoc per gli anziani: dalla coabitazione solidale intergenerazionale e fra persone anziane, adattamenti dell'abitazione con soluzioni domotiche e tecnologiche per favorire la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza. 

L'ultima legge di bilancio ha incrementato il Fondo per le non autosufficienze da 100 milioni di euro per il 2022, a 200 milioni per il 2023, fino a 250 milioni per il 2024 e a 300 milioni di euro a decorrere dal 2025. 

Le cure domiciliari e la telemedicina

L'obiettivo è assistere, nel 2025, almeno 200mila anziani sfruttando strumenti di telemedicina.  Il Pnnr prevede la creazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina che collegherà l'Amministrazione centrale e le amministrazioni locali. 

Tra gli obiettivi della Piattaforma c'è la deospedalizzazione e il potenziamento della qualità delle cure di prossimità; l'eliminazione del divario e le disparità territoriali in termini di offerta sanitaria e il miglioramento della qualità clinica e dell'accessibilità ai servizi su tutto il territorio nazionale.

In più, si integreranno gli istituti dell'assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad).

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