Politica

De Luca fa la 'guerra' a Saviano: "A volte la camorra se la inventa"

Il neogovernatore della Campania attacca l'autore di Gomorra: "E' innamorato del suo personaggio e della sua immagine. A volte la camorra se la inventa, altrimenti resta disoccupato". E sulla sua elezione: "Renzi, dimostra il tuo coraggio e fammi governare"

ROMA - La legge Severino e le polemiche infinite sulla sua candidatura, e poi i rapporti col premier Renzi e "l'odiata" Rosy Bindi. Ma è un altro il bersaglio vero del neogovernatore della Campania Vincenzo De Luca in un'intervista rilasciata a Panorama e destinata a sollevare un polverone mediatico: lo scrittore e giornalista Roberto Saviano.

Io credo che Saviano abbia grandi meriti ma anche un grande limite: sta innamorandosi del suo personaggio e della sua immagine. In qualche momento sembra che abbia bisogno di inventarsela, la camorra, anche dove non c'è, altrimenti rimane disoccupato

BOTTA E RISPOSTA CON SAVIANO - La polemica tra l'ex sindaco di Salerno e l'autore di Gomorra non nasce oggi. "Saviano? Sulle liste ha detto un’altra enorme sciocchezza. Non sono disponibile ad accettare lezioni sul versante della lotta alla camorra", aveva detto De Luca (pochi giorni prima del voto) allo scrittore che aveva individuato nelle sue liste la presenza di "Gomorra". Saviano aveva preso di petto i nomi messi in lista dai partiti in vista delle elezioni regionali in Campania. A partire dal favorito. "Questo Pd non ha un’anima che sente come una priorità l’antimafia. Nel Pd e nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volontà dei boss. Il Pd nel Sud Italia non ha avuto alcuna intenzione di interrompere una tradizione consolidata. E cioè alla politica ci si rivolge per ottenere diritti: il lavoro, un posto in ospedale… Il diritto non esiste. Il diritto si ottiene mediando: io ti do il voto, in cambio ricevo un diritto. Il politico non dà visioni, prospettive, percorsi, ma dà opportunità in cambio di consenso. E De Luca, in questo, è uno che ci sa fare".

Da qui l'attacco del neogovernatore: "Vorrei chiedere con molto garbo a Saviano di non confondere la battaglia contro la camorra con l’offesa alla dignità di altre persone che la pensano diversamente da lui e che non sono disponibili, per la vita che hanno alle spalle, ad accettare nessuna lezione sul versante della lotta alla camorra. Io qualche lezione potrei darla, non accettarla, anche da Saviano".

Nell'intervista a Panorama, l'ex sindaco di Salerno si scaglia nuovamente contro la legge Severino perché "viola la Costituzione perché vale per i sindaci e i dirigenti e non per la casta di deputati, senatori e ministri (…)".

Matteo Renzi sarà obbligato a consultare, questo prevede la procedura, il ministro dell'Interno, poi sentirà il ministro degli Affari regionali, poi penso che vorrà sentire l'avvocatura dello Stato perché insomma la faccenda è delicata e non ci sono precedenti e, caspita, stiamo parlando della seconda Regione d'Italia. Dopodiché decide (…). Io invoco un atto di 'rottura' totale rispetto a questa idiozia di cui stiamo parlando.

COSA SUCCEDE IN CAMPANIA - De Luca spiega così quello che potrebbe accadere: "Renzi può approfondire, ma sapendo che se non cambia la legge tutto resterà come prima. Dopodiché decide. Lui mi sospende? Io ricorro alla Corte d'appello di Bari. La quale, di fronte a un analogo provvedimento del presidente del Consiglio, ha rimesso nelle sue funzioni pubbliche un consigliere regionale. Nel frattempo la giunta regionale che io nomino, compreso il vicepresidente, continua a lavorare sulla base del programma votato dai cittadini. Punto". Il governatore campano rinnova infine gli attacchi a Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, che ha querelato per averlo inserito nella sua lista di impresentabili: "Deve rispondere davanti al giudice di un atto che io giudico infame sul piano politico, volgare sul piano umano e anticostituzionale sul piano istituzionale. L'atto che ha compiuto è di una gravità inaudita. È un atto che sarebbe considerato eversivo anche in un Paese dell'America Latina".


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