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Di Maio annuncia le dimissioni: non è più il capo politico del Movimento 5 stelle

Alle 17 il suo intervento in diretta. Lʼannuncio su Facebook: "Ho delle cose importanti di cui parlarvi. A più tardi". A Vito Crimi - almeno in un primo momento - va la reggenza del Movimento 5 stelle

Di Maio annuncia le dimissioni: non è più il capo politico del Movimento 5 stelle

A pochi giorni dalle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria, Luigi Di Maio ha annunciato ai ministri del Movimento 5 stelle le proprie dimissioni da capo politico, durante una riunione tenutasi stamattina a Palazzo Chigi. La dichiarazione ufficiale arriverà alle 17 in occasione della presentazione dei facilitatori regionali. L'appuntamento sarà al Tempio di Adriano a Roma, dove saranno presentati i membri regionali del cosiddetto "Team del futuro"

Di Maio annuncia le dimissioni: non è più il capo politico del Movimento 5 stelle

La "reggenza" del Movimento 5 stelle, dopo il passo indietro di Luigi Di Maio da capo politico, dovrebbe essere affidata a Vito Crimi, in quanto membro più anziano del comitato di garanzia grillino, come riportato dallo statuto del Movimento. Questo almeno in un primo momento, dunque non è escluso che la guida del Movimento si "ampli" in una seconda fase, con una sorta di "comitato di saggi". Sarà lo stesso Crimi, con tutta probabilità, a scegliere il capo delegazione M5s per il governo, che non è stato indicato nella riunione di questa mattina tra Di Maio e i ministri pentastellati. Questa l'ipotesi più probabile al momento, a meno che Luigi Di Maio non decida di arrivare come dimissionario all'incontro di marzo, mantenendo quindi il suo ruolo di reggente del Movimento fino a quel momento. 

"Oggi pomeriggio alle 17 sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi... Vi aspetto. A più tardi. Forza!", ha scritto Di Maio su Facebook.

L'annuncio di Di Maio era nell'aria e arriva in un momento difficile per il Movimento 5 stelle: tante le "fughe" nei mesi scorsi. "Un leader da solo non basta più", aveva annunciato nei giorni scorsi riferendosi ad una riorganizzazione del partito

"A parte che non mi piace commentare le indiscrezioni, credo che Di Maio sia stato tirato per la giacchetta in questi giorni. Aspettiamo che lui assuma iniziative in questa direzione e poi commenterò", aveva detto stamattina ai microfoni di Rtl il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Se questa fosse la sua decisione - aveva proseguito il premier - lo rispetterò. Se dovesse maturare questa decisione, lo farà col massimo senso di responsabilità. E sicuramente mi dispiacerà sul piano personale".

"La cosa importante è restare uniti, tenere tutti uniti nel Movimento, nello scegliere insieme la strada per il futuro", ha detto Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e lo sport, dopo la riunione a Palazzo Chigi.

"Un grazie a Luigi per l'immenso lavoro svolto fino ad ora, per ciò che è stato costruito e per ciò che verrà. Sacrificare se stessi per scuotere la anime del Movimento 5 Stelle affinché lavorino unite per il bene del Paese è un gesto coraggioso. Di forza, non di debolezza - ha scritto su Facebook Carlo Sibilia, sottosegretario all'Interno ed ex membro del direttorio grillino -. Ora pensiamo insieme ad organizzarci al meglio. La strada più naturale è quella di un comitato composto da alcune persone, in grado di essere riconosciute da garante e iscritti. Organizzazione già sperimentata in passato e che ha funzionato bene". 

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