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Mimmo Lucano dorme in macchina: "Non mi allontanerò da Riace, il mio posto è qui"

Per lui è stato emesso il divieto di dimora nel comune calabrese. "Non ho niente di cui pentirmi e a Riace ho consacrato gli ultimi vent’anni”, dice

Lucano a Caulonia Marina (Reggio Calabria) dopo aver lasciato il centro della Locride osservando il divieto di dimora impostogli dal Tribunale del riesame, 17 ottobre 2018. ANSA/MARCO COSTANTINO

“Non sapevo dove andare, avevo appuntamento con l’avvocato in mattinata, così sono andato a Locri e ho dormito 4 ore in macchina aspettandolo". Domenico Lucano, dopo la revoca degli arresti domiciliari e l'emissione del divieto di dimora nel comune di Riace, ha dormito in macchina. 

"Il resto della mattina se n’è andato a farmi spiegare bene cosa posso e non posso fare, da dove posso e non posso passare. E da Riace non posso passare proprio. Ora eccomi qui… A proposito: cosa sono? Sindaco, ex sindaco?”, racconta Lucano a Repubblica. "Mi ha fatto impressione sentire il pm riferirsi a me come all’ex sindaco. Io mi sento come prima, e non ho intenzione di dimettermi. Non ho niente di cui pentirmi e a Riace ho consacrato gli ultimi vent’anni”, dice. 

La replica a Matteo Salvini

“Non so ancora dove andrò, anzi: ho deciso che non mi trasferirò da nessuna parte. La macchina sarà la mia casa, per il resto cambierò posto tutti i giorni, approfittando delle tante offerte di ospitalità di amici e sindaci. Ma non mi allontanerò mai da Riace. Il mio posto è qui”, afferma. Quanto al ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri aveva detto "se un giudice dice che non può mettere piede nel proprio Paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni", replica: "Non mi sono mai definito un eroe, ma aiuto i deboli e a differenza di lui ho imparato a non denigrare nessuno”.

Caso Riace, parla il sindaco Mimmo Lucano: "Il mio è un reato d'umanità"

"Io rispetto il lavoro di tutti, anche della magistratura, e sono fiducioso nel futuro. Credo anche che la verità, considerata la decisione che è stata presa di revocare il mio arresto, stia emergendo piano piano. Nei momenti di difficoltà - conclude Lucano - bisogna pensare a chi sta peggio di noi, ogni esperienza serve a qualcosa. Così sarà anche per questa".

Solidarietà a Mimmo Lucano

Lucano era finito agli arresti domiciliari lo scorso 2 ottobre perché accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. La sua compagna, Tesfahun Lemlem, a cui il gip aveva imposto il divieto di dimora, ha invece ottenuto l'obbligo della firma e potrà restare invece a Riace e continuare a portare avanti l'assistenza, insieme ai volontari, per i 150 migranti che si trovano ancora nel paese. 

Tanti gli attestati di solidarietà arrivati a Lucano in queste ultime ore, da RobertoSaviano che cita Dante ("Vieni dietro a me, e lascia dir le genti") a Beppe Fiorello ("Il tempo ti darà ragione") ai dem Matteo Richetti e Nicola Zingaretti. Luigi de Magistris lo ha invitato a Napoli mentre a Catanzaro otto consiglieri comuncali hanno ufficialmente chiesto al sindaco di conferire la cittadinanza onoraria del capoluogo di regione a Domenico Lucano. Una richiesta motivata dal fatto che il sindaco di Riace è "un benefattore dell'umanità e simbolo di una Calabria accogliente, solidale e terra di pace", sulla base del "pieno rispetto del lavoro della magistratura a cui è demandato il compito di accertare, ma anche della convinzione che il bene per il prossimo non sempre sia valutabile dalla mera azione giudiziaria". 


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