Politica

Padova verso la sfida a due tra il sindaco uscente Giordani e il campione di vela Peghin

Nove in tutto i candidati alla poltrona più alta. Si annunciano come decisivi i voti del Carroccio che arriva alle urne con più di un malumore

Francesco Peghin e Sergio Giordani

Sono nove i candidati sindaco alle elezioni comunali di Padova del prossimo 12 giugno. In campo due donne e sette uomini. Il primo cittadino uscente, Sergio Giordani, cerca la riconferma. Dovrà vedersela soprattutto con Francesco Peghin, imprenditore ed ex campione del mondo di vela, sostenuto dall'intero centrodestra. E' lui l'unico vero competitor del sindaco in carica, che invece godrà dell'appoggio di 9 liste, tra cui quella del Pd, di Coalizione Civica (che nel 2017 aveva espresso invece un proprio candidato) e del Movimento Cinque Stelle.

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Sergio Giordani

Sergio Giordani è il sindaco attualmente in carica. È stato il presidente del Calcio Padova dal 1994 al 1996. Il suo nome è sostenuto da 9 liste, tra cui quella del Pd, di Coalizione Civica (che nel 2017 aveva espresso invece un proprio candidato) e del Movimento Cinque Stelle.

Francesco Peghin

Peghin, classe 1964, è a capo dell'azienda di famiglia la Blowtherm, attiva nel mercato dei forni di verniciatura per autoveicoli. Nel 2007 è stato eletto presidente di Confindustria Padova, ruolo ricoperto per 4 anni. E' stato presidente del Parco Scientifico Tecnologico Galileo e della Fondazione Nord Est, centro studi economico-sociali. Ha un passato da sportivo e ha vinto il campionato del mondo di vela nel 1995. E' il nome scelto dal centrodestra.

Francesca Gislon

Ha 58 anni ed è avvocato, si occupa di diritti della persona e della famiglia. Svolge anche attività di patrocinio e consulenza per enti pubblici e associazioni. Da oltre 25 anni collabora come volontaria con il Centro Veneto Progetti Donna, associazione che si occupa di disagio femminile e contrasto alla violenza di genere. Da marzo 2019 è vicepresidente commissione per le Pari Opportunità, le politiche di genere e i diritti civili del Comune di Padova. Francesca Gislon rappresenta i delusi di Giordani e gli affezionati ad Arturo Lorenzoni, ex vicesindaco e candidato anti Zaia alle ultime elezioni regionali.

Luca Lendaro

Più a sinistra ancora c'è Luca Lendaro, 32 anni, dottore in filosofia all'Università di Padova. Arriva da Potere al Popolo. Ha chiamato il suo progetto "Tutta Nostra la città" incassando il sostegno anche di Rifondazione Comunista. E' un insegnante precario. È attivo da lungo tempo nei movimenti cittadini per il lavoro, la solidarietà, la difesa dell’ambiente e ha contribuito alla nascita dello spazio Catai e dell’esperienza di Casetta Bert.

Lorenzo Innocenti

Un progetto completamente civico è invece quello di Lorenzo Innocenti e "TornaPadova", che nella sua lista ha inserito tutti candidati mai entrati in politica. è con Giordani, né con Peghin. "Saremo la terza forza politica e l'unico gruppo veramente civico", ha detto scendendo in campo. Innocenti, giocatore di rugby e aspirante docente universitario, ha 34 anni ed è laureato in Scienze Internazionali.

Salim El Maoued

Medico libanese trapiantato a Padova 30 anni fa, Salim El Maoued si candida con una lista civica. "Come medico da anni aiuto gli ultimi, i dimenticati, i fragili. Ho cercato nei partiti risposte incisive al dramma della povertà, delle diseguaglianze, dell'emarginazione, ma si sono rivelati distanti dai bisogni e dalle aspirazioni dei fragili e degli ultimi. La lista 'Padova di tutti' punta a rendere Padova finalmente una città equa, inclusiva, solidale", ha detto.

Domenico Minasola

Domenico Minasola, 61 anni candidato sindaco - medico e già vice Presidente ACEGAS APS, Presidente di NESTAMBIENTE e Presidente del MAAP -  presenta una lista composta da candidati provenienti dall’associazionismo, dal mondo professionale e dal mondo green. 

Chiara Zoccarato

Chiara Zoccarato ha 48 anni e si presenta con "Alternativa", il nuovo movimento politico fondato da ex 5 Stelle.

Paolo Girotto

Paolo Girotto, 60 anni, è il volto scelto dal Movimento 3V (Vaccini vogliamo la verità). E' stato candidato alla presidenza della Regione Veneto nel 2020 quando ha ricevuto lo 0,88% di voti.

Le previsioni

Tutto lascia pensare che domenica possa già tradursi tutto in un vero e proprio ballottaggio tra Giordani e Peghin. I sondaggi danno per favoritissimo l'attuale sindaco e in leggera ripresa lo sfidante del centrodestra. Nessuno degli altri 7 candidati sembra poter superare il 3% e questo lascia quindi presupporre che Giordani e Peghin possano dividersi la fetta più grande dell'elettorato già al primo turno.

Finora è stata una campagna elettorale sottotono, senza grandi temi e con qualche colpo basso. Peghin è sceso in campo a gennaio per farsi conoscere dai padovani, dividendo però molto soprattutto la Lega, che in parte voleva proporre un proprio candidato o comunque lasciarlo scegliere alla base. Nessuno ha mai discusso la persona, ma le modalità. A portarlo davanti a Matteo Salvini è stato infatti Massimo Bitonci, ex sindaco e oggi parlamentare della Lega, che ha scelto Peghin insieme a Nicola Lodi, il coordinatore cittadino di Forza Italia. Il 12 giugno si saprà se l'ombra di Bitonci (che alle elezioni del 2017 ha perso proprio contro Giordani) è stato un punto di forza per Peghin o un punto debole e quanta Lega lo voterà. O se aveva ragione quella parte del Carroccio che non voleva candidare Peghin. Il parlamentare, soprattutto in queste ultime settimane, ci ha messo molto la faccia, presenziando quasi a tutti i comizi del candidato sindaco, quasi al punto di oscurarlo con la sua forte personalità. Nel frattempo però la Lega sostiene di essersi ricompattata attorno a Peghin, così come Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni è dato in testa da tutti i sondaggi a livello nazionale e oltre il 20%, ma a Padova dovrà dimostrare quanto vale. Dentro c'è chi non pensa di poter superare il 10%.

Dall'altra parte Sergio Giordani ha scelto la linea “zaiana” di continuare ad amministrare, avendo il vantaggio di poter sfruttare praticamente tutti i progetti in corso per evidenziare quello che è stato fatto in questi 5 anni. Ha imbarcato dentro anche il Movimento Cinque Stelle e una fetta "nascosta" di centrodestra, perdendo almeno in partenza un pezzo di sinistra che ha deciso di correre da sola e di bersagliare proprio lui in campagna elettorale. Ha rifiutato i faccia a faccia pubblici con Peghin, chiesti invece a gran voce da quest'ultimo, partecipando solamente ad un paio di incontri organizzati con tutti gli altri candidati. Su di lui c'è il peso più grande, perché una bocciatura sarebbe difficile da digerire.


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