Politiche 2013

Duello democratico sul finanziamento pubblico

Matteo Renzi rilancia contro i rimborsi elettorali - "Via i soldi pubblici ai partiti" - ma incassa la stoccata del Pd: "E' già tutto negli otto punti del direttivo"

ROMA - "Il segretario aggiunga l'abolizione del finanziamento pubblico tra gli 8 punti" per il suo governo del cambiamento. Alle parole di Matteo Renzi, pronunciate sabato sera a "Che tempo che fa", risponde il partito.

E se non è un "richiamo all'ordine", poco ci manca: "Chi ha seguito i lavori della Direzione nazionale del Pd sa bene che il tema del finanziamento ai partiti è ben compreso negli otto punti approvati all'unanimità", si legge in una nota, che sottolinea l'intenzione del Partito democratico di rivedere le norme in merito garantendo al tempo stesso trasparenza e democrazia.

"Siamo intenzionati e pronti a rivedere - dice infatti il Pd nella nota - il finanziamento ai partiti, dentro a norme che riguardino anche essenziali garanzie di trasparenza e di democrazia nella loro vita interna. In una democrazia costituzionale una formazione politica che si presenta alle elezioni per governare dovrà pur dare qualche garanzia democratica. O forse è questo un tema meno rilevante rispetto a quello dei finanziamenti?". Le due posizioni, insomma, non coincidono affatto: rivedere non è abolire.

BERSANI-RENZI: LO SCONTRO - La sensazione è che tra Pier Luigi Bersani e il sindaco di Firenze, ritenuto da molti il segretario in pectore, non ci sia in questo momento una comunanza di intenti. Renzi si dice favorevole alle primarie del Pd se si dovesse andare al voto anticipato, non è "ottimista sul futuro governo Bersani" ed è scettico sulla riuscita del tentativo del partito per un esecutivo di minoranza o di scopo con l'appoggio dei grillini. La linea di non belligeranza verso Bersani sembra un ricordo: "Non vorrei che lo scilipotismo - ha avvertito Renzi - diventasse la caccia al grillino perché lo abbiamo contestato quando lo facevano altri".

GOVERNO DI CENTROSINISTRA - L'incontro di oggi con deputati e senatori democratici dovrebbe chiarire i punti programmatici e "correggere" gli attriti. E intanto, il portavoce M5S Vito Crimi ha scritto su Facebook, nell'ambito della "operazione trasparenza", di essere stato "contattato da un esponente di rilievo del Pd" in relazione a un incontro lunedì sulle presidenze delle Camere. A partire da mercoledì i parlamentari M5S torneranno a riunirsi alla Camera e al Senato e in quell'occasione si deciderà sul come e chi votare alle presidenze delle Camere. Favorevole ad un governo di centorsinistra con il M5S è Susanna Camusso, "perché c'è bisogno di risposte. Penso che il voto abbia detto che c'è un partito che ha preso il maggior numero di voti e un secondo partito che è il Movimento 5 Stelle e quella è la volontà degli elettori".


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