Elezioni Politiche 2018

Elezioni, le sfide dei candidati nei collegi uninominali

La legge elettorale prescrive una vera e propria sfida collegio per collegio, città per città, tra i big dei partiti. A Milano sfida match tra Bonino, Boldrini e Salvini. Sgarbi sfida Di Maio a Pomigliano d'Arco. A Bologna Casini contro Errani

Alcuni contrassegni affissi al Viminale per la presentazione dei simboli elettorali, Roma, 20 gennaio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Il 4 marzo 2018 nei collegi uninominali non risultano duelli tra big  e nessuno darà troppo fastidio ai leader avversari nei collegi in cui sono schieratiGentiloni contro un imprenditore che ha perso i risparmi nel crac di Banca Etruria; Luigi Di Maio contro Vittorio Sgarbi; Renzi contro un ex Dem che ha votato sì al referendum costituzionale e ora sta con il M5s. 

Tutti i leader - eccetto Berlusconi che è incandidabile - sono in campo, con almeno un paracadute nel proporzionale. 

Salvini è l'unico a non correre in alcun collegio uninominale ma si presenta in 5 collegi plurinominali (in Lombardia, Calabria, Sicilia, Lazio e Liguria.

Come funziona la legge elettorale

Come prevede la nuova legge elettorale, il Rosatellum, e secondo la ripartizione nei nuovi collegi elettorali, i candidati concorrono in un sistema misto: l’assegnazione di 232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato è effettuata con metodo maggioritario in collegi uninominali: è proclamato eletto il candidato più votato.

Tutti i candidati alle elezioni politiche 2018

Gli elettori al seggio troverano una scheda su cui è riportato il nome dei candidati al collegio uninominale di residenza. Collegato al nome del candidato è indicato il nome della lista o delle colazioni di liste che sostengono il candidato e che portano in dote i candidati parlamentari del collegio plurinominale, il cosidetto listino proporzionale. 

Ad ogni collegio uninominale corrisponde uno e un solo collegio plurinominale, invero ad ogni collegio plurinominale corrispondono più collegi uninominali tra loro limitrofi secondo la suddivisione operata dal legislatore come dalle mappe riportate nello speciale

Ecco dunque che la legge elettorale da via ad una vera e propria sfida collegio per collegio, città per città, tra i big dei partiti. Una vera a propria sfida tra "figurine" che trascinerà il voto anche al listino proporzionale (qui vi spegiamo bene come vengono eletti deputati e senatori). Nota bene, sono consentite le pluricandidature perciò il nome dei candidati possono essere riportati in più di un collegio.

Elezioni, la sfida di Roma


Da sinistra Paolo Gentiloni (PD) e Filippo Miraglia (Leu)

Il premier Gentiloni corre nel suo collegio di residenza, nella Capitale (Roma 1); a sfidarlo per il Movimento 5 stelle Angiolino Cirullo, un imprenditore che ha perso il proprio investimento in Banca Etruria dopo il crac dell'Istituto. Per Liberi e Uguali c'è Filippo Miraglia vicepresidente nazionale di Arci. Mentre Noi con l'Italia schiera Luciano Ciocchetti.


Emma Bonino (+Europa) e Claudio Consolo (M5S)

Sempre a Roma il nome di Emma Bonino sarà nel collegio del Senato di Roma Gianicolense, a fianco dell'avvocato di M5s Claudio Consolo e, per Leu, Laura Lauri, presidente di Sinistra Italiana. 

Nel collegio uninominale Roma Montesacro è candidata il ministro Marianna Madia, mentre nel collegio Roma Gianicolense da segnalare la sfida tra Stefano Fassina (LeU) e miss parlamentarie Carla Ruocco (M5s). In periferie è invece la sfida del presidente del Partito Democratico Matteo Orfini che si gioca il posto in Parlamento nel collegio di Roma Torre Angela. Sempre a Roma ma sul litorale si gioca la partita di Emilio Carelli, volto noto del giornalismo (ex direttore di Skytg24) che ha abbracciato la politica del Movimento 5 stelle candidandosi al collegio di Roma Fiumicino. Nel collegio Roma Tuscolano la sfida della capofila PD della lotta alla discriminazione verso i disabili Ileana Argentin.

Elezioni, la sfida di Firenze


Il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato a Firenze Centro al Senato, se la vedrà con la senatrice uscente di Sinistra Italiana Alessia Petraglia e, per il M5s, con l'avvocato Nicola Cecchi: questi non solo ha avuto la tessera Dem nel 2016 (Circolo Oltrarno) ma su Facebook annunciò anche il suo sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. A dar pepe alla sfida ci sarà per il centrodestra l'economista "no euro" Alberto Bagnai (Lega). 

Elezioni, la sfida di Torino

Da sinistra Giulia Bongiorno, candidata del centrodestra, Andrea Giorgis, candidato Pd e Laura Castelli candidata del M5S

Elezioni, la sfida a Bologna

Da sinistra Pier Ferdinando Casini, candidato del Pd, Anna Maria Bernini, candidata, candidata del centrodestra e Vasco Errani, candidato di Leu

Elezioni, la sfida a Siena


Da sinistra Claudio Borghi candidato della Lega Nord,Carlo Sibilia, candidato M5S e Pier Carlo Padoan, candidato del Pd

Sarà scontro vero anche quello a Siena tra il ministro Piercarlo Padoan e l'economista "no euro" Claudio Borghi candidato del centrodestra.

Elezioni, la sfida a Pomigliano d'Arco


Nel collegio di Acerra, Luigi di Maio ci proverà contro il candidato Pd Antonio Falcone, sindaco di S.Vitaliano, l'ex segretario Pd a Casal di Principe Carlo Corvino ora con Leu, e soprattutto Vittorio Sgarbi per il centrodestra.

Elezioni, la sfida a Palermo

Pietro Grasso correrà al Senato nella sua Palermo contro Steni Di Piazza (m5s), cattolico aderente al movimento dei focolarini, direttore della filiale di Banca Etica a Palermo; per il Pd Teresa Piccione, deputata uscente e segretaria cittadina, di solida storia democristiana.

Elezioni, la sfida a Latina

Giorgia Meloni si candida a Latina, città tradizionalmente di destra, dove si confronterà con il deputato uscente del centrosinistra Federico Fautilli (+Europa) e, per Leu, con Tommaso Conti, ex sindaco di Cori, anche lui un transfuga del Pd.

Elezioni, gli altri leader in corsa

Beatrice Lorenzin, nella "rossa" Modena, si scontrerà con la geologa pentastellata Enrica Toce, e con Cecilia Guerra, capogruppo di Leu al Senato. 

Nicola Fratoianni è a Pisa, a scontrasi con Lucia Ciampi, sindaco di Calcinaia, per il centrosinistra.

A Varese sfida tra Umberto Bossi e l'ex direttore della Padania, Gianluigi Paragone, candidato di M5s. In corsa per il centrosinistra Vincenzo Salvatore, economista docente all'Università dell'Insubria, e Davide Feleppa per Leu.

A Bolzano Maria Elena Boschi avrà di fronte la pentastelalta Filomena Nuzzo. professoressa precaria, e Cornelia Brugger di Leu, una ex stella nascente dei Dem.

Come si vota?

La scheda è la medesima, per la Camera e per il Senato. L’elettore dispone di un’unica scheda, sulla quale esprime un unico voto. La scheda reca il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste ad esso collegate. I contrassegni delle liste hanno riportati a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.

Le modalità di voto

Attenzione a non invalidare la scheda elettorale

  1. il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato, e viceversa;
  2. il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio.
  3. Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista.
  4. Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sulla lista di candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale.
  5. Se l’elettore traccia un segno, comunque apposto, sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto. 

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