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Tutti gli errori di Conte che ci hanno portato al nuovo lockdown (sì, è colpa del governo)

Peggio di un lockdown c'è solo un lockdown mascherato di un mese con alto rischio di nuovi DPCM e nuove restrizioni. Il premier Conte lo ha annunciato chiedendo agli italiani un altro sforzo ma in tanti ora si stanno chiedendo che cosa è stato fatto davvero per evitare questo deja-vu. Fa impressione il ritorno dell'appello a stare a casa se necessario, ma la verità è che si oggi pesano gli errori del govero e i mesi di inerzia: mentre la seconda ondata prendeva forma il ministro della salute Roberto Speranza stava pubblicando un libro sulla pandemia cui aveva evidentemente lavorato nei mesi in cui avrebbe dovuto scongiurarla.

Tutti gli errori di Conte

Dovevamo convivere con il virus - ci era stato detto - aspettando il vaccino, invece conviviamo con tante promesse tradite. Il sistema di contenimento dei focolai è tragicamente caduto: l'app per il tracciamento dei contagi, la celebre Immuni, è stata scaricata solo da poco più di 9 milioni di italiani. Ritrosia degli utenti a parte, il sistema con cui è stata sviluppata taglia fuori gli smartphone vecchi poco più di 7 anni. Il risultato è che appena 25mila utenti hanno ricevuto la notifica di esposizione che ha permesso di tracciare poco più di mille utenti risultati effettivamente positivi. Come avevamo già avuto modo di chiarire, per fortuna Immuni è gratis.

Quanto al tracciamento una degli errori più clamorosi è quello di non aver dotato le aziende sanitarie locali del necessario personale per effettuare il contact tracing, ovvero il personale che avrebbe dovuto prendersi carico di contattare i positivi e cercare di ricostruire la catena dei contagi e cercare eventuali nuovi contagiati. Soltato sabato 24 ottobre, cioè nel pieno della seconda ondata, la protezione civile ha aperto le procedure "per l’individuazione di 1500 unità tra personale medico e sanitario e di 500 addetti all’attività amministrativa da impiegare, su base territoriale, per rafforzare l’attività di ricerca e gestione dei contatti dei casi (contact tracing). "

Viene da chiedersi perché non è stato fatto nei mesi passati e resta da sperare quando le persone che fino alle 19 di oggi potranno manifestare il proprio interesse all'arruolamento, saranno fattivamente istruiti e impiegati in una delle funzioni più importanti per il contenimento della pandemia. 

Il capitolo ospedali merita un discorso a parte: lo avevamo già affrontato ma bene ricordare che prima della pandemia in Italia i posti letto in terapia intensiva erano 5.179. Il decreto Rilancio ne ha programmati 3.553 aggiuntivi ma all'inzio delle seconda ondata ci siamo fatti trovare impreparati con appena 6.628 posti letto effettivamente disponibili e con le tragiche scene di pazienti che muoiono ancor prima di trovare assistenza nei pronto soccorso intasati dai nuovi arrivi. 

Aspettando che i test rapidi diventino realtà, con l'assalto ai drive-in per i tamponi indegni di un paese civile, chiudiamo qui la questione sanitaria per guardare all'incapacità di tradurre in pratica l'adeguamento del trasporto pubblico. Nel decreto Rilancio si era cercato di creare una alternativa ai mezzi pubblici, garantendo un incentivo statale all'invito a comprare una bicicletta, bonus che ora ancora in molti aspettano. Salvo qualche striscia dipinta per terra per far posto alle ciclabili, si è assistito ad un boom di vendite di auto ibride grazie all'incentivo statale ma l'auspicio a riempire tram e autobus tra il 50 e l'80% si è tradotto con documentate scene di assalto alla diligenza, in cui il distanziamento non solo è impossibile ma è tragicamente fallito.

...che ci hanno portato al nuovo lockdown

Sei mesi persi e ora l'appello a restare a casa, a usare modelli lavorativi chiamati smart working ma che di intelligente hanno ben poco, chiudendo anticipatamente le attività di ristorazione che avevano investito per adeguarsi alle normative Covid, così come gli spazi culturali, cinema e teatri che ad oggi non sono risultati causa di focolai. 

Quanto alle scuole i banchi con le rotelle non hanno impedito di riproporre la didattica a distanza per le scuole superiori. Come dice il presidente dell'associazione Gimbe Nino Cartabelotta "La prima ondata l'abbiamo subita, la seconda l'abbiamo favorita". Ospite di Ogni Mattina su TV8 ha spiegato: "a luglio eravamo riusciti ad abbattere la curva dei contagi, poi abbiamo dato una bella mano al virus".

Ora che è iniziato il raddoppio settimanale dei casi il Governo corre dietro al virus senza tenere conto del ritardo degli effetti delle misure. Bisognava agire prima, proporzionalmente all'aumentare del rischio ma - è noto - senza fiducia e consenso il governo non può prendere decisioni impopolari e si è trincerato dietro gli elogi piovuti per la gestione delle prima ondata senza rendersi conto dello tsunami in arrivo. 

La favola di oggi di Conte è il vaccino a dicembre: sappiamo che per quel mese finiranno le sperimentazioni, poi per la maggior parte della popolazione arriverà in primavera. Il governo non tratti i cittadini come scemi salvo poi risentirsi quando il popolo stanco scende in piazza. 

Quelli che si ribellano al nuovo Dpcm 

Manifestazioni si sono tenute in Lombardia a Milano dove i manifestanti hanno tentato un assalto al palazzo della Regione, così in Piemonte a Torino dove sono stati segnalati scontri a piazza Castello, ma anche in Veneto a Vicenza Treviso, e ancora a nel Lazio a Roma, in Friuli Venezia Giulia a Trieste dove alcuni manifestanti hanno preso a calci la porta della Prefettura. Analoghe manifestazioni si sono tenute anche in Sicilia a Catania. A Viareggio (Lucca) un corteo, sotto la pioggia, ha raggiunto il Comune mentre un altro gruppo di giovani ha occupato il lungomare bloccando il traffico, lanciando petardi e fumogeni e gridando di voler parlare con le istituzioni locali. Qui il punto sulle proteste nelle varie città d'Italia.


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