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Basta coi lockdown: cosa cambia per il Covid con il nuovo governo Meloni

Il nuovo esecutivo vuole agire diversamente sul controllo della pandemia, già annunciata una commissione d'inchiesta. La replica dell'ex ministro Speranza: "Forse non vuole socntentare i no vax"

(Foto Ansa)

Nuovo governo Meloni, nuove regole Covid per Green pass, lockdown e vaccini. Le dichiarazioni fatte in campagna elettorale dalla nuova presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme ad altre posizioni espresse da esponenti del governo e del partito vincitore delle elezioni, Fratelli d'Italia, fanno già intuire che la gestione della pandemia di Coronavirus in Italia sarà differente da quella dei governi precedenti. Tuttavia, ci saranno anche dei profili di continuità per alcuni provvedimenti: vediamo quali. 

Basta chiusure e lockdown 

Il governo Meloni sembra proprio che agirà in discontinuità rispetto al passato su alcune regole Covid. In particolare, chiusure e lockdown potrebbero essere ridotti notevolmente. Come detto dalla stessa presidente del Consiglio Meloni, "Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia - ha dichiarato Meloni nel discorso prima del voto di fiducia alla Camera dei Deputati - Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi".

Per Meloni "qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello", ha sottolineato. Esponenti di Fratelli d'Italia hanno confermato la linea della loro leader politica: il nuovo governo adotterà un approccio in discontinuità sulla gestione della pandemia, "appellandosi alla scienza anziché, come successo in passato, a prese di posizioni ideologiche che hanno portato il Paese alle chiusure anche quando il virus non circolava".

La posizione del nuovo governo Meloni su vaccini e Green pass

Ad aprile 2021 Meloni sosteneva come, in quel momento, servisse “riprogrammare la riapertura, perché non possiamo immaginare che il lockdown e le chiusure siano la nostra normalità, penso ad esempio al tema del certificato verde digitale. Siamo stati i primi a sostenerlo, ci auguriamo che venga adottato il prima possibile in un orizzonte di totale reciprocità con tutti gli altri stati europei, fondamentale per ripristinare la libertà di circolazione e far ripartire soprattutto il turismo”. Sul Green pass dunque, il governo Meloni potrebbe agire in continuità con quelli passati. 

Favorevole al certificato verde è anche il nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci. Rettore dell’università di Tor Vergata a Roma, nel 2021 ha detto che “il Green pass rimane uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza nelle aule universitarie”.

La continuità dovrebbe esserci anche sui vaccini: Schillaci ha detto che “non abbiamo avuto alcun problema nel nostro ateneo. È straordinario che il 90% degli studenti si sia fatto vaccinare. Hanno dimostrato grande senso civico”. 

La commissione d'inchiesta sul Covid

Nel discorso pronunciato prima del voto di fiducia alla Camera dei Deputati, Meloni ha parlato della necessità di "fare chiarezza" sul Covid. Alcuni esponenti di Fratelli d'Italia hanno detto che il gruppo presenterà una richiesta di apertura si una commissione d'inchiesta sul Covid com'era stato prospettato anche in campagna elettorale.

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La logica della commissione di inchiesta - viene sottolineato - non è punitiva verso i sanitari che hanno "tenuto in piedi il sistema in un momento drammatico", ma servirà a fare luce su chi "in quella fase ha pensato ad arricchirsi, ad esempio sulle mascherine". 

Speranza replica: "Meloni continua a fare campagna elettorale"

"Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell'evidenza scientifica. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale. Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?". È la replica a caldo dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza al termine del discorso della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel passaggio che ha riguardato la pandemia e del modello definito 'restrittivo' contro il Covid.

Roberto Speranza è stato ministro della Salute durante la pandemia nei governi Conte bis e Draghi: ora alcune suoi provvedimenti potrebbero cambiare, ma c'è da dire che la fase attuale della pandemia è profondamente diversa da quella vissuta da Speranza: alcune promesse di Meloni su chiusure e Green pass potrebbero essere relativamente facili da mantenere. 

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