Politica

Libia, Haftar: "Vi aiutiamo a fermare i migranti, dateci gli elicotteri"

Il generale Khalifa Haftar ha presentato "un piano elaborato" per il contrasto all'immigrazione illegale in Libia, nel corso dei suoi incontri a Roma con le autorità italiane

La ministra della DIfesa, Roberta Pinotti, stringe la mano al generale libico Khalifa Haftar durante il loro incontro a Palazzo Baracchini, Roma (Ansa)

Nei suoi incontri a Roma con i ministri della Difesa Roberta Pinotti e dell'Interno Marco Minniti, con il Capo di Stato Maggiore Claudio Graziano e con i vertici dei servizi, il generale Khalifa Haftar ha presentato "un piano elaborato" per il contrasto all'immigrazione illegale in Libia, "ben consapevole che la Libia non è il punto di arrivo ma solo un corridoio per i migranti che vengono in europa". Lo ha spiegato lo stesso generale libico in un'intervista al Corriere della Sera.

Le frontiere meridionali della Libia: un problema

Il piano, ha aggiunto l'uomo forte della Cirenaica, "comprende la necessità di trattare con i Paesi confinanti con la Libia da cui partono i migranti". "Quanto al controllo delle frontiere Sud, le mie forze possono fornire manodopera, ma voi europei dovete inviare aiuti: droni, elicotteri, visori notturni, veicoli", ha aggiunto Haftar.

Soldati libici addestrati in Italia

La richiesta di invio di materiale militare si scontra però con la decisione dell'Italia di rispettare l'embargo Onu sul materiale bellico in Libia. "Da tempo dico che tale embargo va cancellato nei riguardi del nostro esercito nazionale. Tutti i Paesi europei interessati a fermare i migranti dovrebbero revocarlo", ha replicato il generale libico. "Il ministro Pinotti comunque ha già accettato un programma di addestramento dei nostri soldati in Italia".

Haftar in ogni caso si è detto "molto contento" dei colloqui avuti a Roma, definiti "un successo". "Finalmente abbiamo avuto un colloquio chiarificatore in questa vostra magnifica capitale", ha commentato. "Era necessario ed è stato utilissimo per appianare le tante incomprensioni reciproche. Più che prendere decisioni, ci siamo spiegati a vicenda. Ci saranno altri incontri per approfondire la nostra collaborazione. Anche se è ovvio che restiamo noi a decidere, e soltanto noi, se e in quali circostanze dobbiamo ricorrere alla forza per combattere il terrorismo e difendere i libici in casa loro".

"L'Italia non deve pagare le milizie"

Per quel che riguarda il recente accordo tra l'Italia, il governo di Fayez al Sarraj e alcune milizie dell'Ovest libico per bloccare il traffico di migranti, Haftar lo giudica "un grande errore". "Il governo italiano non dovrebbe lasciarsi illudere dalle milizie. Pagarle significa cadere in un circolo vizioso: domani faranno la lotta fra loro per spartirsi il bottino e chiederanno più soldi, sarà un ricatto infinito", ha insistito Haftar. "L`unica forza sovrana è il nostro esercito, che oltretutto non chiede neppure un soldo. Dove noi siamo presenti finiscono il traffico dei migranti e anche il contrabbando di petrolio o di armi. I flussi dei migranti sono diminuiti non grazie alle milizie, ma al nostro esercito che sta estendendo il dominio sul territorio".


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