Politica

Magi: ''Nella polizia italiana c'è un problema. Nessuno tocchi il reato di tortura"

Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha commentato le presunte violenze della polizia di Verona e parlato del problema culturale che le forze dell'ordine italiane devono affrontare

I fatti sono da far accapponare la pelle. A Verona quattro poliziotti e un ispettore sono stati arrestati dopo un'inchiesta durata mesi. Contestate violenze e umiliazioni ai danni di fermati e arrestati. Ne abbiamo parlato con Riccardo Magi, onorevole e presidente di +Europa che insiste nell'inquadrare la questione da un punto di vista sistemico: ''Il presupposto è che i fatti vanno ovviamente accertati e che vale sempre la presunzione d'innocenza. Quello che però emerge dalle rivelazioni del Gip va però visto con la massima preoccupazione e gravità. Ciò che è probabilmente accaduto a Verona non è un fatto isolato. Se mettiamo insieme gli avvenimenti in sequenza osserviamo che a Roma si deve ancora celebrare il processo agli agenti accusati di aver torturato e coperto le torture ai danni di Hasib Omerovic, precipitato dalla finestra di casa al termine di un controllo effettuato senza mandato, e pochi giorni fa abbiamo avutio la notizia della trans picchiata, amanettata e umiliata dagli agenti di polizia municipale di Milano. La retorica delle mele marce non regge più: ci sono problemi strutturali ed è ora di guardarli''. 

''Usati come stracci per pulire l'urina'': le violenze della polizia sono già un film dell'orrore

Un problema che è anche soprattutto di ordine culturale: ''Dobbiamo chiederci cosa accade all'interno delle forze dell'Ordine: c'è un tema di cultura democratica e anticorpi che forse è venuto il momento di affrontare. Veniamo a conoscenza di fatti efferati come questi solo in seguito a intercettazioni o denunce, ma c'è all'interno di questi corpi la capacità di riconoscere e denunciare gli abusi? Quante violenze avvengono nel segreto e su quante non sapremo mai nulla? È necessario sollevare il tema della formazione e della capacità, che sarebbe un obbligo di legge, di isolare e denunciare i colleghi che sbagliano'' sottolinea riccardo Magi. 

Polizia e tortura: abbiamo un problema

''Un governo di pataccari in cerca di bandierine''

E il segretario di +Europa ne ha anche per il Governo, accusato di pensare a intestarsi consenso facile, piuttosto che guardare ai diritti dei cittadini e ai problemi del Paese. A partire dall'ipotesi di abolire il reato di tortura che FDI ha paventato alla Camera lo scorso marzo: ''Pensare di abolire il reato di tortura è folle. Siamo arrivati in estremo ritardo alla sua formulazione, rispetto a tutto il mondo occidentale e se viene riscontrato così di frequente, come nel caso di Verona, significa che siamo di fronte a qualcosa di molto concreto. Purtroppo anche questo reato rischia di essere abolito o annacquato da un Governo senza vergogna che mira molto a piazzare bandierine qua e là. Penso alla dichiarazione della 'gestazione per altri' come reato universale o aalla battuta contro gli scafisti da cercare in tutto il 'globo terraqueo': cose da pataccari che invece non esitano a smontare le costruzioni serie che ci potrebbero allineare al resto del mondo occidentale''. 

E quello che il Governo delle mille dichiarazioni non starebbe portando avanti è qualcosa di fondamentale: ''In realtà quello che questo Governo ha fatto di concreto è affossare di fatto proprio il 'Codice dei Crimini Universali' dove sono contemplati reati molto seri, ad esempio, come quello di genocidio. Il testo è stato redatto dal precedente governo e approvato a marzo dal Consiglio dei ministri, ma mai visto in parlamento".  Paradossi del primo governo 'sovranista' della storia della Repubblica. 


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