Politica

"Il 60 per cento ai popolari, il 40 ai rutelliani"

Sei ore di interrogatorio. Ai pm l'ex tesoriere della Margherita ha rivelato l'esistenza di un vero e proprio "patto" per la spartizione dei fondi e la "messa in sicurezza" dei rimborsi elettorali. In tutto, 220 milioni di euro

Un vero e proprio "patto" per la spartizione dei fondi della Margherita. E' quanto ha svelato l'avvocato Luigi Lusi, ex tesoriere del partito, ai pm nelle oltre sei ore di interrogatorio di ieri. "Il 60 per cento andava ai popolari, il 40 per cento ai rutelliani". Lui, il grande accusato di aver sottratto tra i 20 e i 23 milioni di euro, faceva da garante, con il compito "di mettere al sicuro i rimborsi elettorali". Una cifra non da poco: in tutto, 220 milioni di euro.

E le case, le ville, gli appartamenti? "Di tutte le operazioni immobiliari, all'interno del partito ne erano a conoscenza". Quindi, le operazioni immobiliari sarebbero state fatte per assicurare liquidità al partito: "Se adesso li vendessimo guadagneremmo molto più di quanto è stato speso. Posso assicurare che una volta che il partito avesse avuto necessità, tutti i beni acquistati sarebbero stati dismessi e restituiti". Ma questi immobili sono intestati a Lusi, che ha promesso "al più presto" di restituirli.

"Più soldi al presidente Rutelli" - Per quanto riguarda il leader di quella formazione, Francesco Rutelli, Lusi non fatica a spiegare che "dal 2009 ho annotato ogni uscita perchè i popolari non sapevano quanto prendeva Rutelli, che nel tempo ha avuto qualcosa di più per la nostra vicinanza politica e perchè era presidente del partito". Per se stesso, Lusi spiega di aver trattenuto "solo 700mila euro" da "prestare a parenti bisognosi. Tra questi, «100 mila euro a mio fratello Angelo e 120 mila a mio nipote».


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