Politica

Marco Cappato: "Sull'eutanasia legale non ci fermeremo"

Il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni ha commentato, in conferenza stampa, la bocciatura della legge in Veneto per un solo voto: "Bene Zaia e parte della Lega, si stanno rompendo gli argini"

Marco Cappato (LaPresse)

È mancato un solo voto, in Veneto, per approvare la proposta di legge presentata dall’Associazione Luca Coscioni che avrebbe imposto un termine massimo di 27 giorni alle Asl nel dare una risposta ai malati con patologie irreversibili che chiedono alla sanità pubblica di accedere al trattamento per la morte volontaria.

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Un voto che ha visto un’evidente spaccatura nel centrodestra, con il presidente Luca Zaia e una parte della Lega che hanno votato a favore e una defezione "fatale" nelle file dell’opposizione, quella della consigliera del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, che con la sua astensione è risultata decisiva per la bocciatura della legge.

Cappato: "Quanto deve aspettare un malato terminale per far valere un suo diritto?"

"La legge non passa a parità di voti, 25 contro 25, e torna in commissione - ha dichiarato Zaia al termine della seduta - Questa è la democrazia. Dopodiché domani mattina i pazienti terminali, alla luce della sentenza della Consulta, sanno che possono chiedere comunque l'accesso al fine vita. È la prova provata che questa proposta di iniziativa popolare non serviva ad autorizzare il fine vita, ma stabiliva i tempi per le risposte".

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Una lettura condivisa dall’Associazione Luca Coscioni e dal suo tesoriere, Marco Cappato, che in conferenza stampa ha annunciato che la battaglia non si ferma e continuerà in tutte le altre regioni, a cominciare dalla Lombardia, dove la proposta di legge sarà discussa in virtù delle oltre 8mila firme depositate dall’associazione. "Dopo la bocciatura del Referendum Eutanasia Legale, avevamo promesso che non ci saremmo fermati; promessa che abbiamo mantenuto. Il Consiglio regionale veneto non ha approvato la nostra legge – ha detto Cappato in conferenza stampa – ma nemmeno una contraria, rinviando la nostra in Commissione. Dunque la Giunta regionale, in attesa di una legge, può stabilire le procedure per attivare il diritto all’aiuto al suicidio già in vigore in Italia in virtù di una sentenza della Consulta. Chi non ha votato il nostro testo dovrebbe rispondere però a questa domanda: per voi quanto tempo deve passare per un malato terminale per avere una risposta dalla Asl?".

La "timidezza" del Pd e le divisioni della destra

Durante l’incontro con la stampa, Cappato ha poi risposto alle domande di today.it sulle trasversali divisioni che si stanno creando negli schieramenti politici sull’argomento del fine vita. Sul Partito Democratico, che su una questione così importante non riesce ad avere una linea, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni ha commentato con un pizzico di rassegnazione: "Si fa deludere chi si illude. Noi facciamo una battaglia con persone che la pensano come noi – ha spiegato – e non ci agganciamo alla disciplina di partito o all’ordine di scuderia di nessuna forza politica. Certo è che la legge presentata la scorsa legislatura dai dem era peggiorativa rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale e questo è un fatto, ma ringraziamo tutti i consiglieri regionali e i dirigenti Pd che sostengono la nostra battaglia".

Quanto alle divisioni a destra, al contrario, Cappato non nasconde ottimismo: "È una novità molto positiva – ha detto – soprattutto perché oltre al sostegno di Zaia c’è stato anche quello di parte della Lega. È qualcosa di molto simile a quello che avvenne all’epoca del caso Englaro, quando Forza Italia sostenne quella battaglia: Quel partito in Veneto, con Flavio Tosi, non esiste più. Ci tengo a dire che la nostra proposta è discussa anche in tantissimi comuni, con sindaci di tutti i colori politici e questo dimostra che se una battaglia di civiltà è sentita dalla popolazione gli steccati possono rompersi e questo è un bene".


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