Politica

Navi sequestrate e multe alle Ong: tornano i decreti sicurezza di Salvini

A voler rispolverare la misura, successivamente superata da un decreto dell'ex ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, è Matteo Piantedosi. L'Italia riceve l'assist da Grecia, Malta e Cipro, delusi dal meccanismo di ricollocamento dei migranti

Sequestro delle imbarcazioni delle Ong e multe salate, probabilmente fino a un milione di euro. Ecco i pilastri dei nuovi decreti su cui sta lavorando il Viminale, che rispolverano quelli dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini durante il governo gialloverde. In attesa di ricucire con la Francia, Giorgia Meloni tira dritto sulla linea dura contro i migranti. E dichiara guerra alle Ong, impegnate a salvare vite nel Mediterraneo.

La presidente del Consiglio ha alimentato i dubbi nella serata di ieri 11 novembre, quando ha precisato che, in ogni caso, "Nuovi provvedimenti ci saranno sicuramente". Non si tratta più però del blocco delle navi - misura sbandierata durante la campagna elettorale e ormai naufragata -, ma di una misura che pone come priorità delle priorità la "sicurezza". La stessa difesa strenuamente dal leader della Lega, anche contravvenendo alle norme sulla protezione internazionale. Le strette severe di Salvini hanno portato a diversi interventi della Consulta e lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad inviare, prima di firmare il cosiddetto 'sicurezza bis', una lettera al governo in cui ribadiva che il salvataggio dei migranti "rimane un dovere".

Il piano allo studio del Viminale

A voler rispolverare la misura, successivamente superata da un decreto dell'ex ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, è Matteo Piantedosi. L'attuale titolare del Viminale  sta lavorando alla nuova norma che disciplina l’attività delle navi delle Ong nelle acque territoriali italiani. Qualcosa di molto simile al primo decreto sicurezza approvato nel periodo in cui Matteo Salvini era ministro dell’Interno e Piantedosi capo di gabinetto.

Il ministero dell'Interno adesso vuole adottare una stretta che preveda il sequestro delle imbarcazioni delle Ong, e poi eventualmente la confisca, in caso di violazioni. Con tanto di multa. Il testo del decreto ancora non c'è, ma c'è la volontà di ripristinare la misura voluta da Salvini, quando erano previste multe per le navi delle Ong fino al milione di euro. Quel testo però è stato modificato da Lamorgese, intervenendo proprio sulla sanzioni amministrative per le navi che compiono operazioni di soccorso in mare e il loro sequestro. Tra i provvedimenti voluti dalla ministra Lamorgese, anche il reinserimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari, nonché il divieto di espulsione degli stranieri in gravi condizioni di salute.

Il fronte dei paesi del Mediterraneo

Il lavoro è ancora lungo ma a voler spingere sul ritorno dei decreti sicurezza del 2018 è lo stesso Salvini. Il leader della Lega, che si dice orgoglioso per la linea del governo Meloni sul tema dei migranti, auspica in un gesto di solidarietà da parte di Bruxelles. "Visto che tutti si riempiono la bocca della parola solidarietà europea, vediamo di applicarla", risponde Salvini a chi gli chiede di commentare la decisione della Francia di rafforzare i confini a Ventimiglia.

L'Italia inoltre trova il sostegno di altri paesi che si affacciano su Mediterraneo. In una dichiarazione congiunta i ministri dell'Interno di Italia, Malta e Cipro e il ministro della Migrazione e dell'Asilo della Grecia bussano alle porte delle istituzioni europee, in particolare a quella della Commissione Europea e della Presidenza, per chiedere un'''urgente e necessaria discussione su come coordinare meglio le operazioni nel Mediterraneo''. I quattro paesi che si affacciano sul Mediterraneo si dicono delusi dal meccanismo di ricollocamento temporaneo e volontario, e chiedono alle Ong di rispettare le leggi internazionali.


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