Politica

La retromarcia di De Luca sull'ordinanza per il lockdown in Campania

Il governatore ci ripensa per due motivi: l'assenza di un piano di ristori e il no di Conte alle misure drastiche a livello nazionale. Ma presto potrebbe di nuovo cambiare idea

L'annunciata ordinanza di Vincenzo De Luca per il lockdown in Campania oggi non arriverà. Ed è rinviata a data da destinarsi. Il presidente della Regione cambia rumorosamente strada dopo gli annunci di venerdì anche se promette che "Continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare di una virgola, come è nostro dovere fare".

La retromarcia di De Luca sull'ordinanza per il lockdown in Campania

E questo, fanno sapere dalla Regione, per due motivi concomitanti. Il primo è che il governo secondo De Luca non intende "assumere drastiche misure restrittive a livello nazionale, quindi diventa improponibile realizzare misure limitate a una sola regione, al di fuori quindi di una decisione nazionale che comporterebbe anche incontrollabili spostamenti al di fuori dei confini regionali". Il secondo è l'assenza al momento di un piano socioeconomico di ristori, che il governatore ha sempre detto di considerare essenziale prima di varare drastiche chiusure.

Intanto il governatore si differenzia su due questioni cardine del nuovo dpcm: la didattica a distanza a suo avviso deve rimanere al cento per cento, con l'eccezione dei soli asili, e i locali pubblici vanno chiusi alle 23 invece che alle 18 come previsto dal nuovo giro di vite nazionale. In assenza di chiusure complessive "è inutile penalizzare intere categorie". 

E il bollettino della Protezione Civile dice che l'epidemia in Campania continua a correre veloce. Dopo il pauroso balzo in avanti di ieri (2.280 contagi, nuovo record regionale, su 15.801 tamponi) i dati di oggi fanno segnare una frenata con un incremento di 'soli' 1.718 casi. L'osservata speciale resta la scuola: dai dati dell'Unità di crisi si evince che, nelle due settimane successive all'apertura, i contagi nella fascia d'età fino a 18 anni sono cresciuti di nove volte, contro le tre della restante popolazione: un indice che secondo il governatore impone di proseguire con la didattica a distanza. Commenta Fulvio Bufi sul Corriere della Sera oggi: 

È evidente quindi che De Luca abbia dovuto fare una retromarcia che (forse) non aveva messo in conto. Ma più che le già note determinazioni del governo in tema direstrizioni, è altrettanto chiaro che a bloccarlo sia stata la mancanza di fondi, con la quale non aveva fatto i conti.

E non è un caso che in conferenza StatoRegioni la sua prima proposta sia stata proprio l’approvazione di un piano socio-economico che prenda a modello quello adottato nei mesi scorsi dalla stessa Regione Campania.

Rimane un mistero: perché De Luca, che voleva il lockdown fino a ieri, adesso si batte con gli altri governatori per tenere i locali aperti fino alle 23? 

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