Politica

Nel Pd si apre il dibattito ma non sui temi, sul voto online

Partito in fibrillazione: si discute dello slittamento della data del voto. Elly Schlein propone il voto su internet e arriva il muro di Bonaccini: "Mai visto"

Enrico Letta - foto Ansa

Si apre il dibattito nel Partito democratico proiettato verso il congresso. La cosa strana è che non si è ancora aperto il confronto sui temi perché si sta discutendo ancora di tutt'altro: data del congresso e soprattutto la proposta di Elly Schlein, che ha chiesto il voto online.

Già, il Pd è entrato in una fase viva, quasi convulsa del percorso che lo sta portando verso una nuova epoca, con l'elezione di una nuovo segretario nazionale. Ma si sta ancora discutendo di date. Infatti nel Pd alcuni hanno sollevato il problema di un voto troppo vicino all'appuntamento delle elezioni regionali del prossimo febbraio.

Il nodo della data del voto

Sembra cosa fatta lo slittamento dei gazebo di una settimana: dal 19 al 26 febbraio. L'ufficialità ancora non c'è ma i candidati sembrano aver siglato un accordo. Se confermato, le primarie si terranno il 26 febbraio, per allontanarsi dal 12 febbraio, quando si voterà in Lazio e Lombardia. L'idea è che le urne regionali possano allontanare gli iscritti dai gazebo democratici. Enrico Letta però sarebbe contrario. Anche Bonaccini è contrario ma avrebbe accettato il rinvio di una settimana di fronte all'ok di una serie di prescrizioni chieste dal presidente dell'Emilia Romagna, in particolare la chiusura delle iscrizioni il 30 gennaio. Tra il 30 gennaio e il 3 febbraio verrà compilata dai circoli una anagrafe degli iscritti, per impedire il rischio di doppi voti in fase di assise (in chiave antifrode c'è un limite alle tessere acquistabili con una sola carta di credito). Solo dopo, il 3 febbraio, partirà dunque il voto dei tesserati che stabilirà chi andrà al ballottaggio e si disputerà la segreteria nei gazebo.

Posticipare il voto è dunque utile a evitare il flop di affluenza ai gazebo del Pd ed è proprio questo timore ad aver mosso Elly Schlein nel proporre il voto online. Per la candidata alla segreteria nazionale, è l'unico modo per allargare la platea dei partecipanti ma soprattutto per allargarla ai giovani, che sono l’elettorato a cui punta la deputata. Stefano Bonaccini, dato per favorito nella competizione per la segreteria, è contrario. Per lui non si è mai fatto e quindi non ha senso farlo, anche perché la partecipazione democratica di persona è sempre stato un elemento fondante della democrazia interna al partito, per cui Bonaccini vede il voto su internet come un attentato a quel valore che, tra l'altro, è sempre stato elemento di distinguo rispetto al Movimento 5 Stelle.

Pd, è corsa a quattro per la segreteria

Però Schlein non molla e non si fa fermare dal no del suo collega in Regione. Ha detto infatti che se dovesse essere un "no" è perchè arriverà dalla direzione nazionale. Appuntamento dunque per mercoledì prossimo, quando si deciderà su regolamento, commissione elettorale e cronoprogramma del congresso.

Paola De Micheli sul voto online è possibilista: "Aspetto proposte concrete, basta che si salvaguardi l'interesse del partito". Gianni Cuperlo non è sfavorevole in principio, però avverte: "Purché non si tratti di fare arrivare truppe cammellate sotto forma digitale. Se c'è un albo trasparente e una registrazione 48 ore prima, con l'iscrizione all'albo degli elettori, possiamo discuterne".


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