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Primarie Pd: chi sono i candidati a guidare il Partito Democratico

Domenica 3 marzo gli elettori del Pd sono chiamati a votare i candidati a nuovo segretario del Partito Democratico. Tre i nomi usciti dalla prima fase del congresso: Zingaretti, Martina e Giachetti

Congresso Pd, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha vinto il primo round tra gli iscritti. Il 3 marzo la sfida delle primarie

Le ultime notizie >> Primarie Pd, il boom di Zingaretti

Domenica 3 marzo 2019 gli elettori del Partito Democratico andranno alle urne per eleggere il nuovo segretario. Le primarie Pd avranno come protagonisti tre candidati, Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti in ticket con Anna Ascani.

Zingaretti, Martina e Giachetti sono infatti risultati i candidati più votati dagli iscritti al Partito Democratico che hanno votato nei circoli pd nelle ultime settimane in occasione della prima fase del Congresso Pd.

Primarie Pd, il confronto tv tra i candidati

Il confronto tra i tre candidati alle primarie del Pd: Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti si è tenuto davanti alla telecamere di Sky Tg 24. L’appuntamento, condotto da Fabio Vitale, trasmesso in diretta sui canali 100 e 500 di Sky e in chiaro sul canale 50 del digitale terrestre.

Primarie Pd, in tre candidati per un obiettivo: "Un milione di voti"

Queste sono state le percentuali raccolte dai candidati tra gli iscritti:

  • Zingaretti 47,4% pari a 88918 voti
  • Martina 36,1% pari a 67749 voti
  • Giachetti 11,1% pari a 20887 voti
  • Boccia 4,0%
  • Saladino 0,7%
  • Corallo 0,7%

Un dato importante viene anche dalla partecipazione, molto bassa anche tra gli stessi dem: in totale hanno infatti votato 189.101 iscritti pari al 50,46% degli aventi diritto.

Primarie Pd, i candidati

Ora il prossimo appuntamento sarà per le primarie Pd del 3 marzo. Dalle 8 alle 20 potranno votare le elettrici e gli elettori che "dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Pd e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico". Occorrono un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e due euro (tranne per i tesserati). La preferenza si esprime tracciando un solo segno su una delle liste di candidati all’Assemblea nazionale.

Primarie Pd, chi è Nicola Zingaretti

Governatore del Lazio per due mandati, Nicola Zingaretti, 52 anni, può vantare la maggiore esperienza in campo amministrativo dopo essere stato anche presidente della provincia di Roma. Non è particolarmente noto fuori dal Lazio – almeno non come il fratello Luca, attore popolarissimo e volto del commissario Montalbano – Nicola Zingaretti proviene dalla sinistra del partito, è un ex dirigente dei Democratici di Sinistra (DS) ed è sostenuto dalla vecchia minoranza del partito, l’area oggi guidata da Andrea Orlando di cui un tempo faceva parte anche Pier Luigi Bersani. Le sue posizioni non radicali gli consentono l’appoggio anche della parte più moderata e centrista del partito che fa riferimento a Dario Franceschini e Paolo Gentiloni.

Primarie Pd, chi è Maurizio Martina

Maurizio Martina, 40enne bergamasco, ha avuto il compito di traghettare il Partito Democratico dopo le dimissioni da segretario di Matteo Renzi dal 7 luglio al 17 novembre 2018. Perito agrario è stato Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nei Governi Renzi e Gentiloni. Politicamente cresciuto nella sinistra giovanile e nei Ds è stato Consigliere della Regione Lombardia, oggi deputato, è uno dei promotori della nascita della nuova corrente all'interno del PD Sinistra è cambiamento.

Martina si è candidato a guidare il Partito Democratico con l'idea di accontonare la stagione renziana rispolverando un vecchio mantra della sinistra: la necessità di un partito unito e plurale. Lo slogan scelto? "Fianco a fianco".

Primarie Pd, chi è Roberto Giachetti

Membro del Partito Democratico e del Partito Radicale Transnazionale, Roberto Giachetti ha una lunga storia di militanza politica. Romano classe 1961, fino dagli anni '80 ha la tessera del Partito Radicale per poi aderire ai Verdi. Già capo di gabinetto di Francesco Rutelli sindaco di Roma, segue Rutelli nei Democratici e poi nella Margherita con cui viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. Viene confermato alle elezioni politiche del 2006 nelle liste dell'Ulivo e alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Partito Democratico dove entra come sostenitore di Walter Veltroni. Nel 2016 ha perso al ballottaggio la sfida con Virginia Raggi per l'elezione a sindaco di Roma. 

Congresso Pd febbraio 2019

Le primarie del Pd si arricchiscono di altri nomi e di altre proposte in vista di un Congresso che inizierà il 2 febbraio. Dopo la candidatura di Nicola Zingaretti, sono arrivate quelle di Cesare Damiano e Francesco Boccia, ma anche quella di un outsider, l'esponente dei giovani democratici Dario Corallo che si presenta come un nuovo 'rottamatore'Matteo Richetti, inizialmente in corsa per la segreteria, ha rinunciato per appoggiare la candidatura di Maurizio Martina. 

Dopo le iniziali resistenze, sono scesi in campo anche Marco Minniti (salvo poi ritirare la candidatura dopo il mancato appoggio di Matteo Renzi) e il segretario uscente Maurizio Martina. A 24 ore dalla chiusura della raccolta firme per il congresso è arrivata a sorpresa anche la candidatura in ticket di Roberto Giachetti e Anna Ascani

Secondo l’art.9 dello Statuto del Pd il congresso del Partito Democratico si articola in due fasi: prima la Convenzione in cui votano gli iscritti del partito e poi le primarie. Ma la road map viene disciplinata da un regolamento che di volta in volta deve essere approvato dalla direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti.

Primarie Pd il 3 marzo 2019

Secondo lo Statuto del Pd (art.5), il Congresso e le primarie si svolgono ogni quattro anni, e il prossimo congresso del Partito Democratico inizierà il 2 febbraio 2019 come deciso dalla direzione del Partito democratico. In leggero ritardo visto che il precedente ha avuto luogo tra settembre e dicembre 2013, ma i dem scontano le tensioni della dirigenza nel "dopo Renzi". 

Sondaggi, le ultime notizie

Per essere ammesse alla prima fase del procedimento elettorale, le candidature a Segretario devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’Assemblea nazionale uscente o da un numero di iscritti compreso tra i 1500 e duemila, distribuiti in non meno di cinque regioni. Risultano ammessi all’elezione del Segretario nazionale i tre candidati che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il 5% dei voti e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il 15% dei voti in almeno cinque regioni o province autonome. Alle ultime primarie votarono i tesserati e gli elettori che si dichiarano di riconoscere nella proposta politica del Pd e danno un contributo di 2 euro.

Le "truppe" si schierano: la maggioranza dei parlamentari con Minniti 

Tuttavia ancora il congresso non ha una data certa e c'è chi teme una resa dei conti tra le correnti possa arrivare addirittura dopo le elezioni europee di maggio 2019

Intanto l’imminente sfida per la poltrona da segretario non sembra appassionare gli italiani. Appena il 9% degli intervistati in un sondaggio di Demopolis sostiene di seguire il dibattito con interesse; uno su quattro ammette di informarsi, ma superficialmente. Il 66% non se ne interessa per nulla. Il dato, ovviamente, migliora analizzando il campione di chi vota il Partito Democratico: seguono con interesse il confronto 4 elettori su 10 del PD, più superficialmente il 43%.

Chi vince le primarie Pd

Secondo gli ultimi sondaggi la partita per la Segreteria dem vedrebbe il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, con un consenso tra il 39 ed il 33%, in vantaggio di circa 3 punti su Minniti, attestato tra il 36 ed il 30%. Gli altri candidati – Boccia, Richetti, Corallo e Damiano – sono tutti sotto la soglia del 10%.

Primarie Pd, la guida al voto

Ma chi sono dunque i candidati alle primarie del Partito Democratico in vista del congresso di gennaio? Vediamo insieme i profili di Francesco Boccia, dell'esordiente Dario Corallo proveniente dei Giovani Democratici, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del laburista Cesare Damiano. Ci sono anche il segretario uscente Maurizio Martina e la candidatura in ticket di Giachetti-Ascani.

Chi è Francesco Boccia candidato alle primarie Pd

Francesco Boccia durante l'assemblea nazionale del Partito Democratico, Roma 07 Luglio 2018 ANSA / LUIGI MISTRULLI

Francesco Boccia, 50 anni, pugliese, deputato dal 2008, si candida a 'coprire' l'area di quelli che nel Pd non vedono i 5 Stelle come il male assoluto: "Con M5S non è uno scandalo dialogare su alcune misure", ha detto l'esponente Pd vicino a Michele Emiliano che precisa: "Io non sono il candidato di nessuno". Boccia è uno dei più furenti detrattori della segreteria di Matteo Renzi: "La rottamazione ha fallito clamorosamente - spiega l'esponente della minoranza Dem - è stato un disastro culturale e politico".

Boccia è noto in particolare per la sua battaglia a favore della “web tax”, un’imposta che vorrebbe obbligare le grandi società di internet a pagare in Italia una parte maggiore dei loro guadagni, e per la sua avversione ai progetti dell’ex ministro Carlo Calenda sull’ILVA. Proviene dalla Margherita ed è stato a lungo uno dei più fedeli parlamentari di Enrico Letta.

Chi è Diego Corallo candidato alle primarie Pd

Alla rottamazione si richiama la candidatura del giovane Diego Corallo che nei toni torna a chiedere un azzeramento della nomenclatura del Pd. Romano, figlio di un cronista parlamentare, iscritto ai Giovani Democratici, Corallo ha lavorato per un paio d'anni nell'ufficio stampa di Martina quando era ministro delle Politiche Agricole.

"Prima di qualsiasi proposta e di qualsiasi slancio occorre dirci con chiarezza che è necessario un azzeramento di ciò che il Pd è stato fino a oggi".

Chi è Nicola Zingaretti candidato alle primarie Pd

Nicola Zingarettì e Maurizio Martina in una foto di febbraio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Nicola Zingaretti primo a candidarsi a nuovo segretario Pd è anche l'esponente favorito nelle corsa alle primarie dem. "Il mio obiettivo -ha detto il presidente della regione Lazio - è richiamare un elettorato che non è andato solo ai 5 Stelle".

"Il mio obiettivo è innanzitutto parlare a una nuova generazione che ha creduto nell'istanza di innovazione, anche contenuta in questi movimenti, ma che in realtà ha ricevuto una delle più drammatiche pugnalate alle spalle della storia della repubblica".

Governatore del Lazio per due mandati, Nicola Zingaretti, 52 anni, può vantare la maggiore esperienza in campo amministrativo dopo essere stato anche presidente della provincia di Roma. Non è particolarmente noto fuori dal Lazio – almeno non come il fratello Luca, attore popolarissimo e volto del commissario Montalbano – Nicola Zingaretti proviene dalla sinistra del partito, è un ex dirigente dei Democratici di Sinistra (DS) ed è sostenuto dalla vecchia minoranza del partito, l’area oggi guidata da Andrea Orlando di cui un tempo faceva parte anche Pier Luigi Bersani. Le sue posizioni non radicali gli consentono l’appoggio anche della parte più moderata e centrista del partito che fa riferimento a Dario Franceschini e Paolo Gentiloni.

Chi è Cesare Damiano candidato alle primarie Pd

Cesare Damiano alla direzione del Pd, Roma, 23 luglio 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Cesare Damiano è l'esponente più di sinistra tra i candidati alla segreteria del Partito Democratico. Ex DS ed ex ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi, il "laburista dem" ha 70 anni ed è stato a lungo dirigente sindacale della FIOM e della CGIL. Molto critico nei confronti della segreteria di Matteo Renzi e ha chiesto spesso l’abolizione del Jobs Act e una diminuzione dell’età pensionabile introdotta dalla legge Fornero.

"Sono pronto a ritirarmi nel caso in cui Zingaretti prenda forti impegni di discontinuità con il passato più liberale del partito".

Chi è Marco Minniti candidato alle primarie Pd

Minniti si ritira dalle primarie: ora tutti aspettano la mossa di Renzi

Domenico Luca Marco Minniti, reggino classe 1956, figlio di un generale dell'Aeronautica Militare, muove i primi passi in politica nel PCI per poi approdare nei Democratici di Sinistra. È stato ministro dell'interno nel governo Gentiloni, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con D'Alema, Letta e Renzi, sottosegretario alla difesa con Amato, vice ministro dell'Interno con Prodi. Vive sotto scorta dal 1997 per via delle minacce della 'Ndrangheta.

Minniti ha voluto precisare di non essere il candidato renziano e, parlando degli oltre 550 sindaci che hanno firmato un appello per sostenere la sua candidatura chiedendo "una guida forte e autorevole", ha spiegato che in questi anni il Pd ha sbagliato a non rispondere a due grandi sentimenti: la rabbia e la paura. 

Marco Minniti ha sciolto la riserva all'indomani dell'avvio della fase congressuale del Partito democratico iniziata con l'Assemblea nazionale.

Chi è Maurizio Martina candidato alle primarie Pd

Maurizio Martina, 40enne bergamasco, ha avuto il compito di traghettare il Partito Democratico dopo le dimissioni da segretario di Matteo Renzi dal 7 luglio al 17 novembre 2018. Perito agrario è stato Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nei Governi Renzi e Gentiloni. Politicamente cresciuto nella sinistra giovanile e nei Ds è stato Consigliere della Regione Lombardia, oggi deputato, è uno dei promotori della nascita della nuova corrente all'interno del PD Sinistra è cambiamento.

Martina si è candidato a guidare il Partito Democratico con l'idea di accontonare la stagione renziana rispolverando un vecchio mantra della sinistra: la necessità di un partito unito e plurale. Lo slogan scelto? "Fianco a fianco".

"Ci candidiamo, al plurale, con l'idea di portare al Pd persone che hanno voglia di lavorare insieme e pensare al futuro dell'Italia".

Candidatura in ticket per Roberto Giachetti e Anna Ascani 

Chi è Roberto Giachetti

Membro del Partito Democratico e del Partito Radicale Transnazionale, Roberto Giachetti ha una lunga storia di militanza politica. Romano classe 1961, fino dagli anni '80 ha la tessera del Partito Radicale per poi aderire ai Verdi. Già capo di gabinetto di Francesco Rutelli sindaco di Roma, segue Rutelli nei Democratici e poi nella Margherita con cui viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. Viene confermato alle elezioni politiche del 2006 nelle liste dell'Ulivo e alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Partito Democratico dove entra come sostenitore di Walter Veltroni. Nel 2016 ha perso al ballottaggio la sfida con Virginia Raggi per l'elezione a sindaco di Roma. 

Chi è Anna Ascani

Umbra classe 1987, Anna Ascani, è stata eletta deputata dopo essersi presentata come capolista in Umbria per il Partito Democratico alle ultime elezioni politiche, è dal 2017 responsabile del Dipartimento Cultura del PD, nel 2016 è stata indicata da Forbes tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea

E Matteo Renzi?

L'ex segretario ed ex premier Matteo Renzi si tiene lontano dal dibattito sulle Primarie e sul Congresso del Partito Democratico. Da più parti si fanno insistenti le voci che danno il senatore di Rignano pronto a lanciare un nuovo partito "libdem" sull'onda dei movimenti civici creati dopo l'ultima Leopolda.

In un mese i comitati "Ritorno al futuro" hanno raggiunto oltre 3000 iscritti suddivisi in 400 realtà territoriali: a marzo terranno il primo evento nazionale, forse troppo tardi per le europee, ma con un tempismo perfetto per oscurare le primarie del Pd.


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