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Votare contro Salvini o deludere il suo "popolo": la scelta impossibile del M5s

Caso Diciotti, i vertici grillini pensano di votare no all'autorizzazione a procedere, evitando a Salvini il processo. Ma Di Battista: "Voteremo sì". Da una parte il bisogno di salvaguardare l'esecutivo, dall'altra la necessità di non tradire i valori fondanti: il rischio è perdere consenso

Oggi in giunta Immunità del Senato al via l'esame della domanda d'autorizzazione a procedere contro il ministro dell'Interno. E' nel bel mezzo di un dilemma, il Movimento 5 stelle. Un possibile punto di svolta nella sua storia recente. Non è stato ancora deciso, in casa pentastellata, quale linea da tenere nella Giunta per le immunità del Senato, chiamata a pronunciarsi sull'operato del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. I vertici grillini, dopo aver sposato la linea dell'autodenuncia perché la decisione sui migranti a bordo della nave a fine agosto era una scelta collegiale dell'intero esecutivo, adesso stanno vagliando la possibilità di votare a favore di Salvini, evitandogli il processo.  "Se il M5s votasse per far processare uno dei vice premier, sarebbe la definitiva rottura dell'alleanza di governo": lo dice Giorgia Meloni, ma lo pensano in tanti.

Diciotti, Matteo Salvini rischia il processo

Tutto è cambiato dopo la lettera di Matteo Salvini al Corriere della Sera. Negare l'autorizzazione a procedere andrebbe contro la storia del Movimento. Ma dare l'ok rischierebbe di minare le fondamenta del patto che tiene in piedi l'esecutivo. Difficile poi intestarsi la linea dei porti chiusi, 'autodenunciandosi' come governo nel suo insieme, e contemporaneamente votare a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini: "Vorrebbe dire tenere un atteggiamento bipolare", sintetizza un'autorevole fonte. 

Movimento 5 stelle, il dilemma è cruciale

In ogni caso, il Movimento sa bene che lo snodo è cruciale. Da una parte la necessità di salvaguardare il governo, dall'altra l'esigenza di non tradire i veri e propri valori fondanti, che non sono stati scalfiti nemmeno quando si è trattato di mandare a processo esponenti grillini come Michele Giarrusso e Paola Taverna. Per il M5s "di governo" è un dilemma quasi insolubile: votare l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’alleato, rischiando di far cadere il governo o comunque di lasciare scorie, oppure non votarlo, perdendo però secondo molti osservatori larghe fette dell'elettorato (con le elezioni europee a un passo) che hanno sempre visto nel negarlo un privilegio della vecchia politica che il M5s si propone di combattere sin dal giorno della sua nascita?

No al processo per la Diciotti, Salvini ci ripensa

Luigi Gallo (M5s), presidente della Commissione cultura della Camera, è per la linea della coerenza: "Salvini deve essere processato perché la legge è uguale per tutti - ha scritto su Facebook - Siamo stati e saremo sempre contro i privilegi della Casta, anche quando, e a maggior ragione, quei privilegi possono essere usati dai membri del nostro stesso Governo".  E c'è anche chi propone: perché non procedere con un voto online? Non accadrà mai.

Giuseppe Conte: "Mi assumo piena responsabilità"

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte cerca di riportare sotto controllo le tensioni nella maggioranza sulla richiesta di autorizzazione a procedere per il ministro dell'Interno e prova a mediare. "Io - ha detto - sono la massima autorità di governo e quindi sono responsabile di questa politica, mi devo assumere la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto e in particolare sulla Diciotti". Un modo per scaricare una parte della responsabilità dalle spalle di Salvini. Ma non basta. Infatti, anche se il governo si autodenunciasse questo non vorrebbe dire che i magistrati porterebbero tutta la banda dell’eventuale associazione a delinquere finalizzata al sequestro di persona: quello che contano sono gli atti concreti.

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Diciotti, Di Battista: "M5s voterà sì"

Il M5s voterà sì alla autorizzazione a procedere per Salvini? "Io credo proprio di sì". Lo ha detto Alessandro Di Battista, rispondendo a Bruno Vespa nella registrazione della puntata di 'Porta a porta' in onda ieri sera. E dimostrando che in casa pentastellata non hanno le idee chiare per ora. "Poi - ha aggiunto - dico che mancano circa due settimane. Si mettano intorno a un tavolo Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli per trovare una soluzione che rafforzi il governo. Considero che non sia giusto processare esclusivamente Salvini". "Salvini ha cambiato versione, io gli ho suggerito di rinunciare all'immunità perchè Di Maio o un altro esponente M5s avrebbero rinunciato", ha detto ancora.

Toninelli: "Tutto il governo sotto processo"

Votare l'autorizzazione a procedere per Matteo Salvini? "Io voto perchè tutto il governo sia sotto processo, non solo Salvini" per il caso Diciotti. E' quanto ha affermato il ministro dei trasporti e infrastrutture, Danilo Toninelli, partecipando alla trasmissione diMartedì su La7. Toninelli ha riferito che "stiamo valutando se scrivere delle memorie su quanto accaduto in quei consigli dei ministri". Il ministro inoltre ha sottolineato che "tutte le decisioni contro gli sbarchi illegali sono state adottate insieme".

Il M5s ha ancora qualche giorno di tempo per scegliere la strategia da adottare: e in casa pentastellata sanno che lo snodo è cruciale. Perché un voto "salva-Salvini" farebbe storcere il naso a molti sostenitori e attivisti della prima ora. E salvare l'alleato che nei sondaggi sta volando, con tutti i rischi per quel che riguarda la possibile delusione dei propri sostenitori, non sarebbe una scelta da prender a cuor leggero.

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