Politica

Renzi: "Nel 2016 aboliremo la tassa sulla prima casa"

Il premier all'apertura dell'assemblea nazionale Pd: "Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese". Ecco quali tasse cadranno

L'indiscrezione era stata lanciata dal Foglio e il quotidiano fondato da Giuliana Ferrara ci aveva visto giusto: nel 2016 l'imu andrà in soffitta. La conferma ufficiale è arrivata pochi minuti fa da Matteo Renzi che ha parlato all'assemblea nazionale del Partito Democratico, a Milano. 

Il premier ha annunciato una vera e propria rivoluzione copernicana in ambito fiscale: "Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale", ha annunciato Renzi. 

"Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito". Nel dettaglio, ha detto Renzi, il piano prevede "l’eliminazione della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati".

Ma potrebbero cadere anche altre imposte, come l'Irap, l'odiatatissima tassa sul lavoro. Secondo Il Foglio il valore totale dei tagli alle tasse si aggirerebbe sui 30 miliardi di euro. Una mossa "speculare a quella fatta in campagna elettorale da Berlusconi nel 2006 e nel 2013, potrebbe avere l’effetto di riscaldare i cuori dell`elettorato berlusconiano, in cerca di un autore non salviniano.

E in prospettiva permetterebbe anche - dettaglio non secondario - di offrire al gruppo di quei parlamentari (Forza Italia, Lega, Gal) tentati di appoggiare il governo un pretesto utile per avvicinarsi con maggiore velocità alla maggioranza renziana".

La diminuzione delle tasse non sarà finanziata da tagli alla spesa pubblica, bensì da un aumento del deficit. L’idea di Renzi è di presentarsi in Europa, forte delle riforme già approvate, e chiedere "le stesse concessioni offerte negli ultimi anni alla Spagna e alla Francia - un aumento del deficit di due punti percentuali, dal valore di trenta miliardi di euro, da destinare interamente alla riduzione della pressione fiscale".