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Il Rosatellum è la nuova legge elettorale: la riforma in nove click

No al voto disgiunto, soglia al 3% che sale al 10% per le coalizioni, massimo 5 pluricandidature. Ecco nel dettaglio cosa prevede la riforma della legge elettorale ribattezzata Rosatellum bis che ha avuto dal Senato il via libera definitivo del Parlamento

Un momento nell'aula del Senato durante il voto finale della legge elettorale, detta ''Rosatellum bis'', Roma 26 ottobre 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

La riforma della legge elettorale, ribattezzata Rosatellum bis che ha avuto dal Senato il via libera definitivo del Parlamento e passa ora alla firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per autorizzarne la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che ne sancirà l'entrata in vigore e l'inizio del lavoro delegato al Governo di ridefinizione dei collegi elettorali, prevede un sistema misto, dalla forte impronta proporzionale. E` prevista una soglia di ingresso del 3% per le singole liste mentre per le coalizioni sale al 10%.

Ma quando si andrà a votare?

C'è un passaggio formale che deve essere compiuto dal Governo entro 30 giorni dall'entrata in vigore della riforma. Poi si potranno sciogliere le Camere. Sempre dopo aver approvato la legge di Bilancio il cui esame inizierà in Senato martedì 31 ottobre alle ore 17. La discussione sul decreto legge in materia finanziaria avrà luogo mercoledì 15, giovedì 16 e se necessario venerdì 17 novembre e  la comissione Bilancio riferirà all'Assemblea nel pomeriggio di martedì 21 novembre. Per l'esame del provvedimento il calendario prevedere sedute uniche fino a sabato 25 novembre.

Ma ecco nel dettaglio cosa prevede la nuova legge elettorale punto per punto.

Un mix tra proporzionale e uninominale

Il 36% dei seggi viene assegnato con l`uninominale, il 64% con il proporzionale. 231 sono quindi i seggi alla Camera e 109 quelli al Senato assegnati in collegi uninominali, vince il candidato più votato. Il resto dei seggi viene assegnato con metodo proporzionale, nell`ambito di collegi plurinominali: i listini non possono contenere un numero di candidati inferiori a 2 e superiori a 4. Le circoscrizioni sono 20 per il Senato e 28 alla Camera. Viene assegnata al governo la delega per ridisegnare i collegi.

Le soglie

Per accedere in Parlamento è fissata una soglia d`ingresso del 3%, sia al Senato che alla Camera. Soglia che per le coalizioni sale al 10% su base nazionale. I voti dei partiti in coalizione che abbiano raggiunto la soglia dell`1% vengono ripartiti alla stessa coalizione. Sotto la soglia dell`1%, invece, i voti vanno dispersi. È vietato il voto disgiunto.

Le istruzioni sulla scheda

All`elettore viene consegnata un`unica scheda, sia per il proporzionale che per il maggioritario. Una scheda è per la Camera e una per il Senato. Sul frontespizio ci saranno le istruzioni per l`uso: viene spiegato come si vota e come saranno distribuiti i voti.

La scheda anti-frode

Su ogni scheda ci sarà un tagliando removibile, dotato di codice alfanumerico progressivo, che verrà rimosso e conservato dall`ufficio elettorale prima che la scheda venga depositata nell`urna.

Pluricandidature

Le pluricandidature sono consentite fino a un massimo di 5 nei listini proporzionali, non sono consentite nei collegi.

Raccolta delle firme

Sono esentate dalla raccolta delle firme le formazioni che siano rappresentate da almeno un gruppo parlamentare dal 15 aprile 2017 (norma ribattezzata salva Mdp).

Per i nuovi partiti o quelli che non abbiano un gruppo parlamentare sarà possibile dimezzare il numero delle firme necessarie da 1.500-2.000 a circa 750. In questo caso si tratta di una deroga valida solo per le prossime politiche. E lo stesso vale per un`altra norma: gli avvocati cassazionisti potranno autenticare le firme a sostegno delle liste elettorali.

Quota di genere

Nei collegi uninominali e plurinominali nessuno dei due generi può essere rappresentato da più del 60% dei candidati.

Eletti esteri

Si prevede che anche cittadini italiani possano candidarsi in una circoscrizione Estera. La norma è stata ribattezzata "salva-impresentabili".

Collegi ridisegnati dal governo in un mese

La legge delega il Governo a ridisegnare i collegi elettorali con decreto legislativo che dovrà essere approvato entro 30 giorni dall'entrata in vigore della riforma.
 


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