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Gli studenti sfidano Renzi: "La scuola va cambiata così"

Non ci vuole una "buona scuola" ma una "scuola giusta": parola degli studenti. Così l'Uds (Unione degli studenti) è andata alla Camera per presentare "L’Altra Scuola": "Vogliamo proprio sfidare il governo" e con loro si schierano Cgil e Fiom

Un vera e propria sfida al governo, su uno dei campi preferiti dal premier Renzi: la scuola. E' questa l'intenzione dell'Unione degli Studenti, che è andata a sottolinearla proprio nelle stanze della Camera. Perché la loro idea non è solo quella di ritirare la riforma di cui il governo ha già diffuso le prime bozze, ma cambiare completamente i piani dell'esecutivo, con delle proposte concrete che però partano da presupposti differenti: quelli dal basso, di chi la scuola la vive, della "scuola reale". 

TUTTA UN'ALTRA SCUOLA - Sarà quindi tutta un'Altra scuola, non una #buonascuola, ma una scuola giusta: "Abbiamo costruito un documento di priorità senza le quali pensiamo non si possa rilanciare la scuola pubblica italiana individuando sette capitoli di priorità per ripensare la scuola: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell'istruzione, un'alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata, finanziamenti per il rilancio dell'autonomia scolastica, una riforma della valutazione in chiave democratica, investimenti sostanziosi sull'edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell'autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica" spiega Danilo Lampis di Uds. 

Tutte le proposte raccolte nel documento "L'altra Scuola è quella giusta" sono frutto di mesi di mobilitazioni nelle piazze, nelle università e anche e soprattutto nelle scuole: "Per la #buonascuola di Renzi non si è attivato un processo reale di partecipazione democratica, cosa che invece abbiamo fatto noi" sottolinea Lampis. 

UNA LEGGE POPOLARE SULLA SCUOLA - Quello della scuola è un tema carissimo alle associazioni studentesche che avevano depositato una legge di iniziativa popolare: "Esiste una legge d’iniziativa popolare (Lip), completamente alternativa alle linee guida del Governo, depositata in Parlamento ma lasciata nei cassetti senza essere discussa. Sottoscritta da oltre centomila cittadini nel 2005, ai tempi del forte movimento contro la riforma Moratti e aggioranata ad agosto" spiega l'Uds che chiede che la Lip venga messa in discussione nell'agenda del governo. 

E I SOLDI? - Quello degli studenti non è un sogno, ma un programma strutturato che ha previsto anche come trovare i finanziamenti per dar vita a questa altra riforma della scuola: "Bisogna semplicemente portare l'investimento sull'Istruzione dal 4,7% al 6,5% del Pil nazionale e svincolare tutti i fondi dalla legge di Stabilità" spiega ancora Lampis. 

CGIL E FIOM CON GLI STUDENTI - Alla presentazione delle proposte alla Camera c'erano anche alcuni rappresentati di partiti e sindacati, tra cui Maurizio Landini, perché, come spiega il segretario della Fiom, quello che il governo sta facendo con la scuola in realtà lo si sta facendo anche in altri campi come quello del lavoro: "I diritti fondamentali in Italia stanno cambiando in peggio e senza coinvolgere chi subirà questo cambiamento. C'è un collegamento stretto tra scuola pubblica di qualità e il modello di produzione e di sviluppo. Stanno cercando di dividere e dividerci in modo che prevalgano gli interessi solo di una parte: il Jobs Act è frutto degli interessi di confindustira e le stesso avviene con la riforma della scuola. Abbiamo bisogno di uscire da questo meccanismo" spiega Landini. 

LE MOBILITAZIONI CONTRO IL GOVERNO - Per questo la presentazione delle proposte degli studenti è stata anche l'occasione per ricordare le mobilitazioni in programma: il 12 marzo quella degli studenti contro la #buonascuola di Renzi in varie piazze lungo lo Stivale e il 28 invece quella della lanciata da Landini e Fiom per una coalizione sociale capace di riunire i soggetti che il neoliberismo vuole tenere divisi per continuare a colpirli nelle loro condizioni di vita e nei loro diritti. 


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