Politica

Zingaretti scende in campo: “Mi candido a sindaco di Roma e partecipo a primarie”

Il presidente della Provincia ha annunciato ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Roma durante la festa-bilancio dei suoi 4 anni di amministrazione a Palazzo Valentini

Obiettivo Campidoglio, e si parte da Trastevere.

NIcola Zingaretti ha sciolto ogni riserva sulla candidatura a sindaco di Roma e lo ha fatto ufficialmente davanti a una piazza San Cosimato gremita di sostenitori. Un vero e proprio assaggio di campagna elettorale in occasione della festa-bilancio dei suoi 4 anni di lavoro all'amministrazione provinciale, un'occasione per ribadire davanti ai cittadini di voler sfidare Gianni Alemanno alle comunali del 2013.



"Questa è una chiamata a raccolta, é tempo di cominciare a ricostruire una speranza, una fiducia per tornare anche a Roma. Vi verrò a cercare casa per casa, in questa mia città, per ascoltare e chiedere un aiuto e insieme a voi farò la scelta di candidarmi a sindaco di Roma". Sono le parole pronunciate a gran voce e a tratte rotte dagli applausi scroscianti degli elettori accalcati sotto al palco.

E parla di "partecipazione" Zingaretti, si rivolge ai presenti come parte di un progetto e invita i "suoi" a correre con lui.



"Dovrà nascere una grande alleanza civica, fatta di partiti, persone, associazioni e movimenti" continua il presidente che annuncia la partenza da settembre del sito 'Romapartecipa.it', uno strumento creato ad hoc per raccogliere le idee migliori provenienti da ogni angolo della città.

E poi la parola che un po' tutti aspettavano: "Parteciperò alle primarie e vi arriverò insieme a voi". Altra rivelazione dunque, e se fino ad oggi la candidatura a sindaco seppur non ufficiale era quasi un tacito accordo, di elezioni primarie del Pd il leader non aveva mai parlato.

Sempre in tema di elezioni si tocca un altro tema "caldo": la campagna elettorale. In tempo di scandali nelle file avversarie il neo candidato mette le mani avanti : "La nostra sarà una campagna elettorale senza spese folli e che non imbratterà i muri". Una campagna pulita nel senso letterale del termine, "senza neanche un manifesto".

E i punti il presidente sembra già annunciarli, tra le righe. Mobilità e sicurezza due nodi chiave: "Poter prendere l'automobile per i romani deve diventare un diritto, una scelta eventuale pur sapendo che i mezzi di trasporto funzionano e sono efficienti".

E poi la sicurezza che si deve basare, per il neo candidato del Pd, sì sulla presenza delle forze dell'ordine e sui controlli serrati ma anche, e soprattutto, sulla garanzia di ordine e decoro nei quartieri: "Basta con le zone della città abbandonate al degrado e senza illuminazione. Dobbiamo garantire ai cittadini strade e quartiere vivibili, da qui si comincia per garantire la sicurezza della città".

E poi la stilettata alla politica e a una classe dirigente "da cambiare". "Non vogliamo più i fedeli nei posti di potere per servire il principe, ma i migliori al posto giusto perché così inizia la rivoluzione democratica". Il che non significa "antipolitica" alla quale il presidente dichiara che "non cederà mai".

"Sono consapevole - dichiara - che la politica serve ai più deboli contro i più forti. L'antipolitica nasce spesso perché la politica mostra il suo lato peggiore". "Basta alla politica delle oligarchie - ha aggiunto - alle spartizioni interne, perché così la città muore. Tutti dobbiamo essere protagonisti e partecipare a un nuova costruzione della città".


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