Rassegna

Sardegna, Cappellacci tira dritto: nessuno stop a nuove costruzioni dopo l'alluvione

Il presidente Cappellacci difende a spada tratta il Piano paesaggistico approvato dalla sua giunta. "Non credo nella teoria: non si costruisce più niente. Troppi vincoli - dice sempre nell'intervista su Repubblica - ci impediscono di crescere"

L'alluvione che ha messo in ginocchio la Sardegna non fermerà i lavori e i progetti di nuove costruzioni sull'isola.

L'ha messo in chiaro il presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

"Il piano del golf - ha detto intervistato da Repubblica - è decisivo per il turismo invernale: 25 campi, oggi ce ne sono tre". Inoltre, per quel che riguarda i tre milioni di metri cubi di ristoranti, alberghi e case che sorgeranno intorno ai campi, "dovrò pur dare a un golfista una club house, un posto dove mangiare bene. Ci saranno dei volumi, è così in tutto il mondo".

Cappellacci difende a spada tratta il Piano paesaggistico approvato dalla sua giunta. "Non credo nella teoria: non si costruisce più niente. Troppi vincoli - dice sempre nell'intervista su Repubblica - ci impediscono di crescere".

E poi c'è il piano casa. Con il piano casa "consentiremo di realizzare un 30% in più solo laddove le leggi lo permettono. Abbiamo dovuto semplificare e velocizzare i progetti strategici", afferma Cappellacci, che non ci sta a essere definito il "cementificatore".

"Ho una storia di sostegno alle energie rinnovabili, sono contro il nucleare e credo in uno sviluppo rispettoso. Un ambientalista. Soru, il mio predecessore, un biscazziere della politica, era un cementificatore. Cemento per sè, vincoli per gli altri".

"Il signor Soru - dichiara Cappellacci - ha una villa su una spiaggia, e quella villa è toccata dal mare. Ha una casa, un cubo di cemento, di fronte alla basilica di Bonaria, a Cagliari. La sua azienda Tiscali è stata costruita in deroga sugli stagni di Cagliari. Da presidente della Regione, Soru ha concesso deroghe per due milioni di metri cubi. Io, zero".