"Sono araba e fiera di far parte dell'esercito israeliano"
La storia di Mona Liza, una ragazza arabo-cristiana d'Israele che ha fatto richiesta volontaria per fare il servizio militare
“Mi sono arruolata perché io sono una parte inseparabile d’Israele. Sono venuta qui per servire il mio paese e la mia casa. Sarei disposta a sacrificare la vita per difendere lo Stato di Israele e i suoi cittadini”. A parlare così non è un'ebrea israeliana, ma Mona Liza, una giovane araba, di religione cristiana, che al quotidiano Jerusalem Post spiega i motivi che l'hanno spinta a fare richiesta per servire nell'esercito dello stato ebraico, che per questa ragazza è anche il suo.
“Il mio compito è quello di prevenire attacchi terroristici, operazioni di contrabbando e ingressi illegali nel paese - si può leggere su Israele.net che riporta ampi stralci tradotti in italiano dell'artico - penso che se riesco a impedire l’introduzione di droga nel paese, io proteggo non solo la popolazione ebraica ma anche gli arabi: io difendo ogni bambino nello Stato di Israele dall’essere esposto alla droga”.
Quella della coscrizione dei cittadini arabi di Israele, che non è obbligatoria, è un tema molto controverso per la società, e molti arabi sono fortemente contrari ni confronti di coloro che fanno richiesta volontaria. A queste obiezioni, anche molto virulente, risponde un altro arabo cristiano che presta servizio nelle forze militari di Tsahal, il tenente Tanus Eid: “Israele è il mio paese. Sono nato e cresciuto qui. Ho gli stessi diritti di tutti gli altri, quindi perché non servire nell’esercito come tutti gli altri? Traggo benefici da questo paese, quindi devo dare il mio contributo”.