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Mancano camerieri nei ristoranti: stipendi aumentati del 18 per cento nel Regno Unito

La soluzione per scongiurare la crisi nel settore. A rischio le riaperture a causa della Brexit e della pandemia

Cambia il Paese ma i problemi sono sempre gli stessi, quello che è diverso probabilmente è l’approccio e la soluzione individuata. In queste settimane in Italia è scoppiata la polemica di titolari di bar, ristoranti e pizzerie che hanno denunciato la difficoltà di trovare camerieri perché più interessati al reddito di cittadinanza. Anche in Inghilterra negli ultimi giorni il settore dell’ospitalità e della ristorazione stanno facendo i conti con la stessa difficoltà. Nel complesso si stima che ci siano circa 188mila posti vacanti nel settore dell'ospitalità mentre l'80% dei locali risulta a corto di personale, tanto da mettere a rischio la riapertura. A esempio il ristorante Mayfair dello chef Michel Roux Jr, Le Gavroche, non è riuscito a garantire l’apertura per il pranzo a causa della carenza di personale, assicurerà solo il servizio per la cena.

L'aumento di stipendio 

Se i problemi sono gli stessi da Paese a Paese, cambia però l’approccio e la soluzione individuata. Per tenersi stretti i dipendenti rimasti gli imprenditori e i commercianti hanno deciso di seguire la strada dell’aumento di stipendio. Hotel e bar nell’ultimo periodo hanno assicurato al personale rimasto in servizio un aumento del 18%, per il timore che la carenza di manodopera, unita all’aumento dei turni di lavoro con la ripresa a pieno ritmo delle attività, possa scoraggiare anche i dipendenti rimasti.

Secondo il Sunday Times gli stipendi nel settore dell’ospitalità e della ristorazione sono passati da una media di 22.701 sterline dell'anno scorso a 26.888 sterline di oggi. Nonostante la crisi legata alla pandemia che ha visto tutti i settori coinvolti, le attività hanno deciso di rispondere alla carenza di manodopera con un aumento salariale. I dati dell'ONS suggeriscono che ci sono 657mila posti vacanti in tutti i settori, ma i tassi di licenziamento rimangono elevati. Anche in Inghilterra i titolari delle attività lamentano la difficoltà di trovare personale affermando che i dipendenti preferirebbero rimanere a casa guadagnando una percentuale del loro stipendio pieno piuttosto che tornare a lavorare. Il riferimento non è, in questo caso, al reddito di cittadinanza che è una misura italiana, quanto alle misure di sostegno di emergenza come il programma di congedo messo a punto dal cancelliere Rishi Sunak.

Il ritorno in patria 

A questo si aggiunge il fatto che migliaia di dipendenti provenienti dai Paesi dell’Ue, e impiegati in hotel e ristoranti, con la pandemia e il blocco delle attività hanno preferito tornare nei loro Paesi e rientrare è sempre più difficile oltre al fatto che probabilmente adesso preferirebbero restare dove sono. Le stesse difficoltà si riscontrano anche nel settore dell’arte e dello spettacolo dove il 26% delle persone hanno usufruito dei congedi e si contano 8mila posti vacanti. Sono invece 11mila i dipendenti che mancano nel settore dei servizi alla persona. L'industria britannica dei trasporti e dello stoccaggio ha il 12% del personale in licenza e 23.000 posti vacanti. Italia e Inghilterra accomunati dagli stessi problemi, anche se in Gran Bretagna l’aumento salariale previsto potrebbe risolvere in parte le difficoltà.


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