Rassegna

I genitori che hanno assistito alla morte della loro bambina e adesso chiedono un risarcimento

La piccola Esmee, di soli sette anni, aveva una patologia rara che non venne diagnosticata. Con delle cure appropriate si sarebbe potuta salvare

Foto SWNS.com

Hanno visto la loro piccola morire sul pavimento della classe. Non riusciva più a respirare e così se ne è andata a soli sette anni. Dopo anni hanno scoperto che la piccola aveva una malattia polmonare che poteva essere diagnosticata e adesso vogliono giustizia e un risarcimento per lei. È la storia di Mark e Lynette Polmear che hanno fatto causa al sistema sanitario britannico per la morte della piccola Esmee. Un decesso avvenuto davanti ai loro occhi e per il quale non sapevano di non potere fare nulla. I fatti risalgono al 2015 quando i due genitori vennero chiamati improvvisamente dagli insegnanti della bambina. La piccola era in preda a un attacco respiratorio e loro non sapevano cosa le stesse accadendo.

La morte della bambina davanti ai loro occhi

Entrambi corsero sul posto, alla Perranporth School e trovarono la bambina riversa sul pavimento mentre provavano a rianimarla. Venne provata anche una respirazione bocca a bocca per salvare la piccola ma ormai era troppo tardi. Esmee era affetta da una rara patologia polmonare che colpisce una persona su 10 milioni. I suoi genitori però non lo sapevano. Non potevano visto che i medici del Royal Cornwall Hospital che avevano visitato la bambina non se ne erano accorti. Solo studi successivi del 2018 da parte del servizio di controllo dello stesso ospedale sono riusciti a stabilire che la piccola era affetta da una patologia che poteva essere diagnosticata. Per questo motivo è partita l'azione giudiziaria della famiglia. Una coppia distrutta dall'aver visto la propria figlia morire davanti ai loro occhi. Entrambi hanno subito gli effetti dello stress post-traumatico e hanno dimostrato dinanzi al magistrato l'insorgere di una patologia psichiatrica depressiva a seguito di quell'evento.

L'azione legale 

I loro avvocati hanno promosso un'azione legale dinanzi all'Alta Corte di Londra. A giudicare il loro caso è il magistrato David Cook. Alla toga stanno fornendo prove di essere state “vittime secondarie” degli eventi per i quali hanno chiesto un risarcimento di 200mila sterline. Dinanzi al giudice, la coppia ha ricordato quelle fasi dolorosissime e ogni passaggio della loro vicenda che li ha distrutti. Gli avvocati hanno presentato la documentazione che dimostra i danni psichiatrici subiti a seguito dell'evento e a causa del fatto di aver assistito alla morte della figlia. Il servizio di controllo del sistema sanitario ha affermato dinanzi alla toga che si poteva arrivare a una diagnosi prima che la piccola morisse. La bambina avrebbe dovuto effettuare delle visite specialistiche da parte di un cardiologo e di uno pneumologo e sarebbero dovuti essere i medici dell'ospedale a indirizzare la famiglia. La difesa ha però eccepito che già erano capitati degli episodi precedentemente che avrebbero dovuto mettere in allarme i familiari e ha chiesto che il risarcimento venisse annullato.

La decisione del giudice 

Il giudice Cook ha dichiarato: “L'evento sarebbe stato orribile per qualsiasi familiare stretto che ne fosse stato testimone, e soprattutto per i genitori. Date le circostanze, la domanda è: 'Perché il fatto che Esmee avesse subito un episodio non fatale in precedenti occasioni dovrebbe escludere le pretese di vittima secondaria dei suoi genitori? Mi sembra che l'episodio finale possa essere adeguatamente descritto come un fatto e una conseguenza della negligenza – e ha stabilito -. Date le circostanze, mi rifiuto di cancellare questa domanda poiché non sono in grado di dire che sia destinata a non essere accolta, il ricorso dell'imputato deve quindi essere respinto”. Questa decisione del magistrato lascia quindi aperta la procedura giudiziaria per il risarcimento e secondo gli esperti che seguono il caso potrebbero seguire altre azioni simili.


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