Rassegna

Dopo la Brexit boom di attacchi razzisti in Gran Bretagna

"Un aumento del 143% dei crimini di origine etnica e religiosa". La terra dell'accoglienza si scopre violenta, sopraTtutto nelle contee dove il "leave" ha vinto con un risultato schiacciante. In Gran Bretagna sale il timore per nuovi scontri

Sale il timore per nuovi scontri in Gran Bretagna dopo la Brexit sul modello delle rivolte dell'estate del 2011

I reati contro gli immigrati e di odio razziale sono aumentati a livelli preoccupanti nelle aree della Gran Bretagna che hanno votato per la Brexit. Lo scrive l'Independent, che è andato a consultare i database delle forze di polizia locale. Il dato, scrive il giornale britannico, è nettamente superiore al pur allarmante aumento del 57 per cento medio su scala nazionale che è stato comunicato dalla polizia all'indomani del referendum che ha visto prevalere l'uscita dall'Unione europea.

In particolare nel Lincolnshire, dove si è registrato il voto più forte per la Brexit con il 75 per cento, i crimini di odio sono aumentati del 191 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Lo schema è stato ripetuto in altre roccaforti Brexit. Nel Kent, che ha registrato un voto di maggioranza congedo di quasi il 60 per cento, ha registrato 16 crimini per odio etnico o religioso nel 2015 cresciuti  a 25 durante la settimana del referendum UE e salito ulteriormente a 39 la settimana successiva, una crescita del 143 per cento.

Generalmente vengono registrati episodi di minacce e intimidazioni pubbliche, ma ci sono state anche aggressioni a sfondo razziale, pestaggi e lesioni.

Una donna tedesca non ha lasciato la sua casa per 3 giorni dopo Brexit nel timore di abusi. Tra i crimini registrati anche inclusi decine di aggressioni motivate razziale o religioso con violenze anche fisiche e percosse, ma anche incendi dolosi; minacce di morte con lettere scritte minatorie.


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