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Tre cani chiusi in furgone e lasciati sotto al sole cocente: denunciata la proprietaria

La polizia municipale di Palermo li ha trovati disidrati e boccheggianti dentro quella "trappola" rovente e li ha soccorsi. Il video

A Palermo la polizia municipale ha soccorso tre cani che si trovavano dentro un furgoncino Opel preso a noleggio e parcheggiato in via Maggiore Giuseppe Amari. Stando a quanto ricostruito, la proprietaria aveva seguito il marito appena fermato dai carabinieri dimenticandosi di aver lasciato per ore i tre esemplari di cane corso chiusi dentro il furgone e sotto il sole cocente.

Ad accorgersi degli animali è stato un cittadino che ha poi lanciato l’allarme alla centrale operativa dei vigili urbani. Da una prima ispezione esterna del mezzo sembrava che non ci fosse nulla di anomalo. "Un impercettibile lamento ha allertato la pattuglia che senza indugio ha avviato le procedure per il salvataggio", si legge in una nota.

I passanti hanno fornito una descrizione della donna che era stata vista sul furgone permettendo agli agenti di avviare le ricerche. Una volta rintracciata nella vicina stazione dei carabinieri, la donna - una 45enne - è stata accompagnata al mezzo e invitata ad aprire il vano posteriore. Dentro quella trappola che aveva ormai raggiunto un’alta temperatura c’erano i tre cani di grossa taglia, sofferenti, disidratati e boccheggianti.

I cani portati in una clinica per essere curati

Il veterinario dell’Asp, contattato per un altro intervento congiunto con il nucleo cinofili, ha accertato le condizioni di maltrattamento e disposto l’accompagnamento dei tre cani in clinica veterinaria per sottoporli a cure urgenti. Una volta chiarita la situazione gli agenti hanno proceduto a denunciare la 45enne. Per fare riprendere il tre "cuccioloni" sono serviti tempo, acqua e un impacco di ghiaccio sul collo.

Cosa rischia chi dimentica un animale in auto

"Tenere un cane o comunque un animale dentro un veicolo fermo, in un periodo caldo, può anche configurare una responsabilità penale per detenzione incompatibile e produttiva di gravi sofferenze", si legge in un post firmato dall’avvocato Claudia Taccani sul sito dell’Organizzazione internazionale protezione animali. Secondo il legale ci sono diversi precedenti in tal senso "che hanno comportato condanne da parte dei giudici". 


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