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Coronavirus, cosa ci fanno dei peluche alla finestra? E' partita la 'caccia all'orso'

L'iniziativa lanciata con l'hashtag #behurt arriva dalla Nuova Zelanda: un 'gioco' per i più piccoli che ha preso piede in tutto il mondo

#behurt, gli orsetti alla finestra (FOTO ANSA)

Un orsetto di peluche alla finestra per aiutare i bambini ad affrontare in maniera più serena l'isolamento che stanno vivendo a causa dell'epidemia del nuovo coronavirus, ormai diffuso in tutto il globo.

L'iniziativa parte dalla Nuova Zelanda con l'hashtag #bearhunt e, come spiega anche il Guardian, rende omaggio allo scrittore di libri per i bambini Michael Rosen che nel 1989 ha “regalato” al mondo 'We're going on a bear hunt', tradotto in italiano come 'A caccia dell'orso'.

Rosen attualmente si trova ricoverato in terapia intensiva con sintomi che fanno pensare ad un contagio fa coronavirus. 

L'idea di mettere degli orsi di peluche alla finestra per stupire e fare compagnia ai più piccoli è avvenuta a Annelee Scott e in poco tempo ha oltrepassato i confini neozelandesi, con foto e condivisioni che ormai riempiono i social da ogni angolo del mondo. Anche il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern ha collocato un orsacchiotto alla finestra della Premier House a Wellington, dove vive insieme al compagno e alla figlia.  


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