Rassegna

Lauree via streaming, la cerimonia in pantofole nel salotto di casa

All'epoca del coronavirus c'è chi la corona d'alloro se la guadagna in salotto, in pantofole e con i genitori in trepidante attesa direttamente in cucina.

"La proclamo dottore": in questi giorni così particolari la laurea avviene online. All'epoca del Coronavirus c'è chi la corona d'alloro se la guadagna in salotto. A raccontare la surreale cerimonia ai tempi del virus è Andrea Caruso, giovane giornalista sportivo di PalermoToday, protagonista ieri di un evento simbolo dell'epoca che stiamo vivendo, con le abitudini che vanno cambiando, sradicando canoni che sembravano inossidabili. Andrea è stato testimone diretto di cosa vuol dire tagliare un traguardo atteso una vita... in pantofole. E con i genitori in trepidante attesa direttamente in cucina.

"Alzati da quella poltrona, posa quel ‘maledetto’ computer e datti da fare", dicevano spesso i miei genitori. E adesso sì, volendo soltanto sdrammatizzare, che ho capito come dare un senso all’evolversi delle ultime settimane. Perché è proprio da quello stesso salotto, da quello stesso computer e a pochi centimetri di distanza dalla mia tanto amata poltrona che nelle scorse ore mi sono finalmente potuto laureare. Sì, la laurea ai tempi del Coronovirus è anche tutto questo: un sapore dolce, ma amaro, difficile da intuire e se me l’avessero detto qualche anno fa non ci avrei certamente creduto, ma chi d’altronde avrebbe potuto? Al massimo avrei potuto pensare che si trattasse di un semplice scherzo, o di un simpatico colmo per chi come me, dottore in Comunicazione, si è visto costretto a discutere la mia tesi di laurea in via telematica, attraverso i più recenti mezzi di comunicazione.  

E invece no, è tutto vero. Io sono uno dei tanti che in questi giorni si è laureato con lo sfondo del proprio salotto, della propria cucina, di una cameretta o semplicemente di una libreria. Io ad esempio, dopo vari tentativi fatti in giro per casa, ho deciso di posizionarmi in salotto, non prima però di essermi posto diversi quesiti logistici, per nulla scontati in circostanze del genere. E se dovesse passare un'ambulanza? E se dovesse iniziare ad abbaiare il cane dei vicini, o – cosa più importante - se dovesse saltare la connessione?

L’emergenza Coronavirus starà pure mettendo in ginocchio il Paese imponendo un freno ad ogni tipo di evento – pubblico o privato che sia – ma c’è chi in mezzo a tutto questo grande trambusto si è visto comunque costretto ad affrontare il proprio esame di laurea in circostanze "singolari", dovendo rinunciare così a discussioni e festeggiamenti tradizionali. Una di quelle giornate che ricorderemo per tutta la vita, ancor più se al momento della fatidica proclamazione “la dichiaro dottore in…” ci si è ritrovati trincerati in quello stesso salotto di casa che magari ci ha cullato per tutta una vita, “vedendoci” crescere giornata dopo giornata e traguardo dopo traguardo. Nessuna proclamazione in pompa magna, nessuna festa nei pressi universitari, niente coriandoli, spumante, niente sfogline o riti vari. Al massimo una corona d’alloro, per chi, come me, alla fine non ha saputo resistere. E pensare che se avessi deciso di non mettere i pantaloni non se ne sarebbe accorto nessuno". 


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