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Ibernazione, sì grazie: "Rinascerò tra 300 anni e andrò su Marte per il weekend"

Il Corriere della Sera ha intervistato alcuni degli italiani che hanno scelto l’auto-congelamento come passaporto per la vita eterna. "Non chiamateli pazzi, credono nella scienza"

Si faranno congelare negli Stati Uniti, in attesa di risorgere tra trecento anni, quando il mondo sarà diverso e forse l’uomo avrà scoperto come ripristinare all’infinito le funzioni vitali.

Ma non chiamateli pazzi: "Credono fortemente nella scienza e hanno stipulato onerosi contratti di ibernazione con società americane", spiega il Corriere della Sera che ha intervistato alcuni degli italiani che hanno scelto l’auto-congelamento come passaporto per la vita eterna. 
 

Daniele Chirico, romano, si farà ibernare insieme alla moglie Rita e alla figlia Ilenia - si legge sul Corriere della Sera - tutti loro andranno a morire negli Stati Uniti, negli ospedali delle società che si occuperanno della conservazione del loro corpo a -196 gradi, dentro silos d’alluminio pieni di azoto liquido, dove attualmente sono già conservati un centinaio di cadaveri. Anzi, pazienti in attesa di risorgere".


Sono decine le persone che nel nostro Paese hanno già sottoscritto un documento per chiedere che il proprio corpo venga criopreservato. Associazioni in tutto il mondo diffondono ormai il verbo della crionica, facendo leva sulla speranza di progressi scientifici futuri che saranno in grado di riportarli in vita tra trecento, o forse mille anni.

Unico neo, il costo, invero un po' alto: circa 150 mila euro. Ma insomma, è il prezzo da pagare per la vita eterna. 
 

"Farsi ibernare è come giocare la schedina - dice al Corriere Vitto Claut, avvocato friulano - Se esiste anche una sola possibilità di tornare al mondo, non voglio certo sprecarla". Lui si è già immaginato il futuro, è pronto a viverlo: "Vivremo sotto terra, in un pianeta senz’acqua e senza piante, ci nutriremo di pillole e andremo su Marte per il week end. Rinascerò fra 300 anni, sono sicuro”. 


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