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In fuga da violenza e trafficanti: la storia di un immigrato raccontata a Papa Francesco

Un giovane immigrato eritreo ha raccontato la sua storia a Papa Francesco in visita a Lampedusa. Una storia fatta di violenze e debiti per pagare il viaggio della speranza

LAMPEDUSA - Jeans scoloriti, riccioli scuri che spuntano dal cappellino bianco, maglietta con le maniche turchesi e mani che gli tremano mentre legge un messaggio al Papa, in tigrino, la lingua che parlava nella Eritrea da dove è fuggito. Il messaggio viene tradotto sinteticamente nei suoi concetti principali, ma il racconto originale che il ragazzo ha offerto a papa Bergoglio, oggi in visita a Lampedusa, "fra gli ultimi", è molto più ricco di dettagli.

PAPA FRANCESCO IN VISITA NELLA "TERRA DEGLI ULTIMI"

In poche frasi il giovane, al quale ogni tanto si è incrinata la voce mentre sul molo Favarolo parlava davanti a papa Francesco, ha raccontato una odissea simile a quella di decine di migliaia di persone, ma anche la sua odissea personale. Una descrizione ricchissima delle sofferenze del viaggio, dal suo Paese a qui, dei rischi vissuti tra Eritrea, Sudan, Libia, rischi vissuti con le tribù, le violenze subite in particolare dalle giovani donne, le somme grandissime che sono state chieste alle loro famiglie per poter fare questo passaggio, creando un enorme debito da pagare per coloro che li hanno aiutati e sfruttati in questo trasferimento. 

"Una descrizione sintetica ma estremamente efficace di tutti questi viaggi, - ha commentato padre Federico Lombardi - che ha colpito moltissimo il Papa, che infatti durante l'omelia ha reagito con prontezza'' e questo anche se "il Papa già conosceva bene la realtà che il ragazzo raccontava".

"UN INVITO PER IL NORD DEL MONDO A NON DIVENTARE CAINO"

Nella parte del discorso del ragazzo eritreo che è stata subito tradotta, il giovane con la voce rotta dal pianto ha ricordato la situazione particolare che vivono lui e alcuni altri compagni: sono state prese loro le impronte digitali e quindi non possono lasciare l'Italia per cercare fortuna in altri paesi. "Siamo qui - ha detto - costretti a rimanere in Italia, e chiediamo anche agli altri paesi europei che ci aiutino". 


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