Rassegna

Picchia la moglie, poi si giustifica al processo: "Il Corano dice che posso farlo"

Un uomo di 48 anni a processo a Belluno per maltrattamenti in famiglia: la storia raccontata dal Gazzettino

Foto di archivio

"Perché sono sotto processo in tribunale? Ho diritto di picchiare mia moglie se mi disobbedisce, guardi: lo dice il Corano".

Ha cercato di giustificarsi così un marocchino di 48 anni residente nel bellunese finito in tribunale perché per anni dopo il suo arrivo in Italia ha segregato e picchiato violentemente la moglie.

Secondo quanto racconta il Gazzettino, infatti, l'uomo si è presentato nello studio dell'avvocato Mina Ombretta Ponticiello portando una copia del Corano per dimostrare di essere innocente. "Guardi avvocato - avrebbe detto - alla Sura 34 si dice che posso batterla: mi spiega, allora, perché sono finito a processo?".

E' stato difficile spiegare al marito-padrone che "per la giustizia italiana era imputato di maltrattamenti in famiglia, che quello che faceva era contro la legge, almeno sul nostro territorio". 


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