Rassegna

Tasse locali, rottamazioni "zombi": riaperte milioni di cartelle esattoriali

Una sentenza della corte costituzionale rende inapplicabili le tre rottamazioni e lo stralcio dei mini debiti: riaperte milioni di cartelle esattoriali

Una sentenza della Corte Costituzionale dice stop alle rottamazioni e fa rivivere alcune tasse locali. I giudici costituzionali sono stati chiamati a decidere sulla legittimità di una norma che proroga fino al 2032 i termini entro cui gli agenti della riscossione devono comunicare agli enti creditori l’addio alle vecchie cartelle ormai impossibili da incassare.

La Consulta ha stabilito che le società scorporate da Equitalia, e attive nella riscossione dei tributi locali, non sono equiparabili all’agente della riscossione e non fanno parte del sistema "pubblico".

A queste società quindi non si applica la maxi-proroga delle comunicazioni di inesigibilità e nemmeno le tre rottamazioni e gli stralci: in breve la decisione della Consulta impatta su tre rottamazioni di milioni di cartelle nate fra 2000 e 2006 per Ici, Tarsu, multe e altri tributi locali sparse in centinaia di Comuni.

Come spiega oggi Il Sole 24 Ore sui tavoli della Corte costituzionale è arrivata la Soget, che da Novara a Monza, da Teramo a Lecce passando per Salerno fino a Catanzaro lavora per oltre 300 Comuni e spiega nel proprio sito istituzionale di essere impegnata con amministrazioni locali "in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria, attraverso una rete di 80 filiali".

Ma dalla Sorit (concentrata a Ravenna e negli enti della Romagna) alla campana Geset e alla calabrese Sogert, sono molte le società sparse sul territorio che hanno avuto (e hanno) in gestione le entrate di centinaia di Comuni dall’estremo Nord al profondo Sud.


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