Rassegna

"L'Hiv non esiste". Così l'untore contagiava i suoi partner: più di 200 le vittime

L'uomo era malato da circa 11 anni ed aveva avuto rapporti sessuali con diversi partner, mai avvisati del fatto che lui avesse l'AIDS. La polizia ha diffuso nome e foto, lanciando un appello

Un fermo immagine tratto da un video della Polizia mostra un momento dell'operazione che ha portato all'arresto di un uomo positivo all'Hiv da 11 anni e che aveva rapporti sessuali senza adottare alcuna precauzione, 13 giugno 2018. L'uomo è stato arrestato ad Ancona. ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA

"Se siete convinti che esista il virus dell'Hiv entrate pure in casa per fare la vostra perquisizione". Gli agenti della polizia di Stato della Questura di Ancona sono stati accolti con queste parole da Claudio Pinti, 35enne autotrasportatore di Montecarotto, affetto dal virus Hiv da quasi 11 anni che, secondo l'accusa, potrebbe aver contagiato più di 200 donne. 

Non si tratta di un numero a caso buttato lì per pavoneggiarsi, scrive Stefano Pagliarini su AnconaToday. Secondo la dirigente della SCO Francesca Capaldo, che ha partecipato alle indagini, si tratta di una cifra credibile. Ora è lotta contro il tempo per rintracciare tutte le partner sessuali dell'untore e la polizia di Ancona, tramite il Questore Oreste Capocasa, ha lanciato un appello ufficiale. 

Le forze dell'ordine hanno poi pubblicato la foto e il nome dell'untore "per il rilevante interesse pubblico" della vicenda.

Gli agenti che si sono presentati in casa sua per perquisire l'appartamento e sequestarre telefonini, pc e tablet, si sono resi conto di trovarsi di fronte a un uomo "incosciente" nel senso stretto del termine, dice Pagliarini, senza la minima consapevolezza del male fatto negli ultimi anni. 

 


Si parla di