Rassegna

Usa accusano Hezbollah dell'attentato contro i turisti israeliani, e ribadiscono sostegno a Israele

Smentite voci che attentatore sia lo svedese di origini algerine Mehdi Ghezali

Dopo la diffusione del video che riprende l'attentatore del bus dei turisti israeliani in Bulgaria si era diffusa la notizia che questi fosse Mehdi Ghezali, cittadino svedese di origini algerine già recluso a Guantanamo, ma oggi le autorità svedesi e bulgare hanno smentito questa ipotesi.

Nel corso della giornata, i media bulgari - che hanno diffuso le immagini del presunto attentatore suicida, riprese da telecamere a circuito chiuso dell'aeroporto - hanno puntato il dito contro un giovane, zaino in spalla, chioma folta, pantaloncini corti e maglietta blu, identificato come Ghezali, dal 2002 al 2004 recluso a Guantanamo, la prigione statunitense a Cuba per terroristi.

Anche il responsabile della comunicazione dei servizi segreti svedesi, Mark Vadasz, ha smentito la notizia. "Possiamo solo dire che non è lui", ha dichiarato Vadasz al quotidiano "Svenska Dagbladet" aggiungendo di "non poter fornire ulteriori elementi".

Sempre sul fronte delle indagini sull'attentato, anche Washington punta il dito contro la milizia libanese Hezbollah per l'attentato suicida di Burgas. Dopo l'accusa mossa ieri dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, funzionari americani hanno dichiarato al New York Times che l'attacco è stato messo a segno da un membro di Hezbollah su ordine di Iran, per rappresaglia agli omicidi dei mesi scorsi dei suoi scienziati nucleari.

Un alto funzionario americano ha riferito che dalle informazioni in possesso dell'intelligence Usa sarebbe emerso che l'attentatore aveva ricevuto un "ampio mandato" dal gruppo libanese di colpire obiettivi israeliani qualora fosse stato possibile, su ordine di Teheran. "Si è trattato di un'operazione occhio per occhio", ha aggiunto la fonte, precisando che l'attacco è stato ordinato per rappresaglia all'assassinio di scienziati nucleari iraniani dei mesi scorsi.

Contestualmente alle indagini è arrivata ieri una nuova condanna dell'attentato da parte del presidente americano Barack Obama, che ha inoltre sottolineato come il sostegno di Washington alla sicurezza di Israele non dovrebbe essere al centro del dibattito elettorale.

"Voglio che tutti sappiano che sotto la mia amministrazione non abbiamo solo tutelato l'indissolubile legame con Israele, ma lo abbiamo rafforzato - ha detto il Presidente durante un comizio elettorale a West Palm Beach - siamo al fianco di Israele. La nostra cooperazione militare e di intelligence non è mai stata tanto stretta". Il Presidente ha quindi evidenziato il "grande momento di incertezza in Medio Oriente". "Ora è il momento di assicurarsi che stiamo facendo il possibile per garantire la sicurezza di Israele - ha sottolineato - e voglio che voi sappiate che questo è qualcosa che supera il partito. Non è una questione repubblicana o democratica".


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