Rassegna

Zaki, messaggio all'Italia: "Torno presto, non dimenticatemi"

Lo studente detenuto in Egitto da 20 mesi ha lanciato un messaggio all'Italia dal tribunale di Mansoura: ''Grazie davvero''. Intanto il processo nei suoi confronti è stato aggiornato al 7 dicembre

Patrick Zaki

''Io torno presto. Voi non vi dimenticate di me": sono queste le parole di Patrick Zaki pronunciate nell'aula di tribunale di Mansoura. Lo studente, detenuto in Egitto da 20 mesi, ha lanciato questo messaggio all'Italia ringraziando il popolo italiano per le tante manifestazioni e mobilitazioni avvenute nelle piazze italiane per chiedere la sua scarcerazione: ''Grazie. Grazie davvero a tutta l'Italia".

Sulle pagine di Repubblica Zaki ha tranquillizzato tutti sulle sue condizioni: "Bene, sto bene, non è poi così male qui". E poi alla domanda se si ricordi ancora l'italiano: "Sì, così così. Io studio". Sa anche che il Bologna calcio non va tanto bene: "So anche quello, ma io continuo a tifare per loro".

Intanto il processo nei confronti di Patrick Zaki è stato aggiornato al 7 dicembre, quando si terrà una nuova udienza."Il rinvio del processo è stato deciso affinché la difesa possa ottenere copia ufficiale degli atti, fare le proprie memorie e rappresentare Patrick nel migliore dei modi con una forte memoria": lo ha confermato la sua principale legale, Hoda Nasrallah.

Finora "ci hanno presentato gli atti senza fornircene una copia o fotocopia ufficiale", ha aggiunto parlando davanti al Palazzo di Giustizia. "Abbiamo alcuni punti in mente ma per fare le memorie è necessario avere i documenti in mano in modo da poterli utilizzare in ogni punto, e finora questo non è stato possibile", ha detto ancora la legale.

La seconda udienza del processo al Tribunale di Mansura è durata solo due minuti durante i quali, come hanno riferito fonti del collegio di difesa, la sua legale Hoda Nasrallah ha chiesto un rinvio per poter studiare gli atti. La legale ha chiesto inoltre una copia autenticata del fascicolo dato che finora vi ha avuto accesso solo in consultazione presso uffici giudiziari, senza dunque poterlo studiare adeguatamente. 


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