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Il pronostico degli esperti di Speranza: a fine maggio torna la zona rossa

Secondo lo staff del ministro i numeri dicono che la riapertura delle scuole aumenterà la circolazione del virus. E che la zona gialla non serve per far abbassare i contagi

La Stampa oggi dedica un articolo al Comitato Tecnico Scientifico ormai esautorato nelle sue funzioni: un anno fa gli scienziati del Comitato scrivevano i Dpcm del governo oggi ratificano decisioni già prese. E l’ala rigorista è minoranza. Ma all'interno dell'articolo si parla anche del decreto riaperture e del ritorno della zona gialla in Italia a partire da lunedì 26 aprile. In primo luogo segnalando le critiche del Cts (non consultato nell'occasione) e degli esperti del ministro della Salute Roberto Speranza ai ragionamenti alla base delle decisioni sulle riaperture. Come quella del clima più mite che dovrebbe impedire la circolazione del coronavirus: 

Solo che la “teoria dei climi” non convince tutti gli esperti. «Ho amato Montesquieu ma l’epidemiologia è una scienza un po’ più complessa», spiega con una punta di ironia Gianni Rezza. «Pochi giorni fa negli Usa a un party all’aperto si sono infettati in 40, perché se parli da vicino con la mascherina abbassata mentre sorseggi un drink le probabilità di contagio non sono inferiori che in un bar al chiuso».

Poi si racconta che è stato proprio l’incubo di un ritorno della movida serale ad aver spinto i rigoristi del Comitato a chiedere a Speranza di non cedere sulla proroga dell’orario del coprifuoco alle 23. Anche se poi è toccato al portavoce Brusaferro dare un colpo al cerchio e uno alla botte con un laconico comunicato, dove si afferma che il Cts "ritiene opportuno che venga privilegiata una gradualità e progressività di allentamento delle misure di contenimento, ivi compreso l’orario d’inizio delle restrizioni del movimento". Infine, si dà conto della preoccupazione di Speranza sul ritorno della zona gialla, con le parole del suo staff che sul tavolo ha due grafici: 

Uno mostra l’effetto scuola sui contagi a settembre, dal più 343% della prima settimana al 176% di incremento solo tra il 22 e il 24 del mese. L’altro fa vedere l’effetto delle chiusure sul calo dei contagi: meno 9% con le misure da fascia arancione, -63,9% con il lockdown temperato delle zone rosse di quest’anno, meno 94,9% con quello duro della primavera scorsa. Giallo non rilevabile.

"Il rischio è calcolato, il Paese deve ripartire», sostengono gli aperturisti. «Meglio riaprire un po’ più tardi che farlo prima per richiudere dopo», replicano i grilli parlanti. Che nessuno ascolta più.

L'ordinanza di Speranza oggi e le 13 regioni verso la zona gialla da lunedì 26 aprile


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