Salute

Allarme disturbi alimentari: l'esordio già nelle bambine di 8 anni

In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma rende noti i dati preoccupanti di un fenomeno che coinvolge in Italia circa tre milioni di persone. Tutti i consigli dell'esperto per i genitori

Allarme disturbi alimentari: l'esordio già nelle bambine di 8 anni

In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma rende noti i dati preoccupanti di un fenomeno che coinvolge in Italia circa tre milioni di persone e rappresenta nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la seconda causa di morte per le ragazze nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni. A colpire è l'esordio sempre più precoce della malattia: negli ultimi anni si è infatti registrato un abbassamento dell'età fino agli 8/9 anni. 

In Italia il 5% della popolazione combatte i dca. Oltre il 90% sono donne, anche se sempre più numerosi sono gli uomini che si rivolgono a strutture specializzate: in questo caso però le loro preoccupazioni variano, concentrandosi più sulla muscolarità piuttosto che sul peso corporeo. Tra le patologie psichiatriche, i disturbi alimentari presentano il più alto indice di mortalità e, in particolare nel caso dell'anoressia nervosa, il rischio di morte è 5-10 volte maggiore rispetto a quello di persone sane della stessa età e sesso. In Italia, bulimia e anoressia causano più di 4000 morti. 

L'abbassamento dell'età d'esordio

L'abbassamento dell'età d'esordio è invece verosimilmente dovuto sia all'abbassamento dell'età puberale nelle bambine ma anche al sempre più diffuso impiego dei social network che facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili, suggeriscono i medici. Del resto, già due anni fa Instagram era finito nel mirino: una ricerca interna di Facebook, la società che possiede la piattaforma, era trapelata sul Wall Street Journal, denunciando come una giovane utente su tre sviluppasse disturbi di percezione del proprio corpo. A oggi c'è sicuramente più sensibilizzazione sul tema, soprattutto sui social appunto, dove molte ragazze raccontano quotidianamente la loro battaglia, direttamente dall'ospedale. Eppure anche questo tipo di racconto sarebbe un rischio: chi soffre di dca ha una terribile fame di attenzione, e ogni singolo sguardo diventa una droga

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Tra le cause della generale accelerazione, come per molti altri disturbi psichici, anche la pandemia. "Il lockdown prima e le restrizioni della socialità dopo hanno fatto da detonatore per un malessere che era spesso già presente, a volte in maniera meno manifesta a volte di più - spiega la dottoressa Valeria Zanna, responsabile di anoressia e disturbi alimentari del Bambino Gesù - Il Covid e la quarantena sono stati sicuramente fattori di accelerazione, ma molte di queste ragazze e di questi ragazzi erano già allenati a mangiare di nascosto, a vomitare di nascosto, a vivere di nascosto".  

Raddoppiano gli accessi al Bambin Gesù

Negli ultimi 2 anni (2021-2022) gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale della Santa Sede legati ai dca sono raddoppiati (+96,8%) rispetto al biennio precedente (2019-2020), passando da 463 a 911. I ricoveri ordinari sono invece passati dai 362 del 2019-2020 ai 565 del 2021-2022 (+56%). In aumento anche i day hospital che sono infine passati da 1.062 a 1320 (+24.3%). L’andamento è confermato anche dal confronto tra i dati del 2019 (l’ultimo prima del Covid) con quelli del 2022, in cui gli accessi al pronto sono passati da 214 a 443 (+107,1%), i ricoveri da 180 a 279 (+55%) e i day hospital da 607 a 669 (+10,2%). Un trend che conferma l’aumento del disagio giovanile durante gli anni della pandemia.

Alcuni consigli per i genitori

Ma come comportarsi di fronte all'insorgere della malattia? Di seguito alcuni consigli per i genitori diffusi dall'ospedale San Raffaele di Milano

  • Prestare attenzione ai segnali iniziali del disturbo. Quando insorge l'anoressia, cambia anzitutto il modo di stare a tavola: si pone molta attenzione al cibo, si fanno bocconi piccoli e si diventa più silenziosi;
  • Lasciare sempre aperto uno spazio di ascolto;
  • Stare vicino ai ragazzi con una giusta misura, senza essere né invadenti, né assenti;
  • Non giudicare mai (ad es. non dire "Guarda come ti sei ridotta"); 
  • Riportare tutto alla qualità di vita (ad es. “mi sembra che la tua attenzione nello studio sia diminuita” ecc.);
  • Chiedere aiuto. Per la loro complessità i dca richiedono la maggiore collaborazione possibile tra figure professionali con differenti specializzazioni: psichiatri, pediatri, psicologi, ma anche dietisti e specialisti in medicina interna. 

Riprese e montaggio Alberto Pezzella, Today.it


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