Salute

Dalle zanzare alle zecche: come riconoscere le punture e cosa fare

Nel periodo estivo è difficile sottrarsi ai morsi di numerosi insetti: le punture più comuni provocano soltanto un leggero gonfiore e prurito, ma c'è il rischio di reazioni allergiche e infezione. Ecco un "manuale d'istruzioni" con conseguenze e rimedi, insetto per insetto

Foto di repertorio

Dal classico nemico dell'estate, la zanzara, al pericoloso morso della zecca, passando per pulci, vespe e calabroni, il periodo estivo è ricco di nemici per gli esseri umani. Sottrarsi alle loro punture non è una missione semplice: nella maggior parte dei casi i morsi possono causare prurito e gonfiore, ma a volte scatenano reazioni allergiche o infezioni, fino allo shock anafilattico. Ma quando ci si ritrova il ponfo sulla pelle come si può capire qual è l’insetto 'colpevole' e, di conseguenza, come agire. A stilare un breve 'manuale d'istruzioni' è Marco Libanore, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive-immunodeficienze virali dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara. Ecco, dunque, insetto per insetto, le caratteristiche, le conseguenze e i rimedi in caso di puntura.

La puntura della zanzara

La puntura si presenta come una piccola bolla sulla pelle più o meno arrossata, rotonda, in grado di causare molto prurito e fastidio. La bolla compare poco tempo dopo la puntura e scompare nel giro di 2-3 giorni. Su persone allergiche, o che non hanno ancora sviluppato una propria immunità, le punture possono generare vere e proprie vesciche. Alcune zanzare hanno abitudini notturne, altre crepuscolari e diurne come la zanzara tigre, per cui di fatto le punture sono possibili durante tutto il giorno. Le zanzare femmina iniziano a colpire nei mesi primaverili fino ad autunno inoltrato, anche se sono sempre più frequenti le segnalazioni nei mesi di dicembre e gennaio, dovute all’aumento delle temperature e all’abitudine di alcuni tipi di zanzara a rifugiarsi all’interno delle abitazioni.

Il problema principale di solito è limitato alla zona di puntura: in questo caso può essere utile assumere farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Se invece le reazioni interessano l’organismo a livello sistemico, potenzialmente pericolose per la vita, è necessaria l’ospedalizzazione della persona coinvolta. La zanzara del genere anopheles è responsabile di una delle malattie infettive più diffuse al mondo, come la malaria. La zanzara classica può essere veicolo della malattia di West Nile e quelle del genere Aedes della Febbre Gialla, o di altre come la Dengue, la Chikungunya e lo Zyka.

Flebotomi o pappataci

Sono punture provocate da piccoli ditteri, spesso confusi con le zanzare, che in genere provocano punture assai pruriginose e spesso di dimensioni più ampie rispetto a quelle delle zanzare. I pappataci sono insetti silenziosi molto difficili da individuare. Le punture si localizzano nelle parti basse del corpo, soprattutto caviglie e gambe.

Attenzione alla zecca

Le punture sono generalmente indolori e non lasciano tracce, per cui è difficile sapere se si è stati punti da questo acaro. Il più delle volte ci accorgiamo della loro puntura solo perché le ritroviamo attaccate alla cute. Solitamente sostano nell’ospite dai 3 ai 6 giorni, per cui è abbastanza facile individuarle. Le zecche preferiscono colpire nella zona più calde del corpo: nuca, base dei capelli, collo, ascelle, cavo popliteo, inguine o regioni laterali dell’addome. Le zecche possono essere pericolose, in quanto responsabili della rickettsiosi e della malattia di Lyme.

Ragni, minacciosi ma meno pericolosi

La maggior parte dei morsi di ragno non è pericolosa e a meno di reazioni allergiche individuali, regredisce senza trattamenti particolari. I morsi all’uomo sono accidentali e avvengono quando il ragno si ritrova a stretto contatto con la cute. Di notte tra le lenzuola, indossando abiti in cui il ragno si è rifugiato o calpestandolo per sbaglio a piedi nudi. È importante specificare che il morso del ragno può anche non essere avvertito sul momento. Cosa fare dopo il morso di un ragno? Una raccomandazione per le forme limitate è di applicare impacchi freddi, di comprimere la zona coinvolta e di mantenere sollevata la parte colpita quando siano interessati gli arti. Se trascorse 24h la ferita continua a peggiorare è bene rivolgersi al proprio medico.

Acari, pidocchi e formiche

Gli acari sono piccoli aracnidi che possono causare vari problemi alla salute umana. I pidocchi invece Si presentano come piccole macchie di colore rosso e causano elevato prurito. È necessario chiamare immediatamente il medico, affinché l’infezione non si espanda in altre zone del corpo. Alcune formiche possiedono mascelle in grado di infliggere punture molto dolorose che causano infiammazione e bruciore. L’infiammazione si manifesta con un’eruzione biancastra.

Api, vespe e calabroni

Riconoscere punture e morsi di calabroni, vespe e api è facile. Sono caratterizzate da attacchi dolorosi per cui il soggetto colpito si accorge immediatamente della presenza dell’insetto. Vespe, api e calabroni sono dotati di un pungiglione all’estremità del corpo che può essere lungo anche diversi millimetri. Il pungiglione è connesso a una cavità interna al corpo contenente un veleno che viene iniettato con la puntura. Il veleno è molto tossico ma le quantità iniettate sono solitamente contenute e raramente costituiscono un pericolo per la vita del paziente.

Le cimici da letto

I morsi di questi insetti non sono dolorosi, ma possono causare nell’immediato (e in più casi) una reazione allergica alla saliva dell’insetto, che comporta malessere generale, prurito e una persistente irritazione cutanea. Le zone del corpo più colpite sono gli arti, il collo e la schiena.

Pulci, occhio agli animali

Le punture di pulci sono un disturbo comune, specialmente per chi possiede animali domestici. Le pulci sono parassiti piccoli ma voraci che si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli. Quando una pulce morde un essere umano, lascia dietro di sé segni distintivi e, spesso, un intenso prurito. Le eruzioni sono di solito rosse e possono infiammarsi se vengono strofinate. Le pulci tendono a colpire le persone attorno alle caviglie o ai polpacci.

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