Scienze

L'universo non sarà più lo stesso con Webb, il più grande telescopio spaziale di sempre

10 miliardi di dollari, 25 anni di lavoro, per scoprire l’universo come non lo abbiamo mai visto prima.

10 miliardi di dollari, 25 anni di lavoro, per scoprire l’universo come non lo abbiamo mai visto prima. Il 12 luglio la NASA mostrerà in anteprima mondiale le prime immagini del Telescopio James Webb. Che cos’è il telescopio James Webb? È semplicemente il più grande telescopio spaziale (a terra ce ne sono di più grandi se non erro) mai costruito…

È il mega-progetto targato Nasa, in collaborazione con Esa e l’agenzia spaziale canadese, partito nel lontano 1996. Ed ecco che il 22 dicembre scorso Webb è stato lanciato alla scoperta dello spazio aperto. Ci è voluto un po’ anche per i primi scatti spaziali ma finalmente il telescopio è pronto a mostrarci l’universo dal suo punto di vista.

Perché si attendono così tanto queste immagini? Perché, a detta della NASA, c’è la possibilità - o la speranza – che il suo nuovo telescopio (le immagini del 12 sono più che altro per far vedere quanto è fico, le vere scoperte arriveranno nei prossimi anni) rivoluzionino l'astronomia e la cosmologia, per come le conosciamo attualmente. Webb permetterà di studiare con maggiore precisione corpi celesti come Marte, Giove e Saturno, pianeti nani come Plutone ed Eris, ma anche gli asteroidi e le comete che popolano il nostro Sistema Solare. Aiuterà inoltre a indagare le caratteristiche degli esopianeti che popolano altri sistemi stellari della galassia, alla ricerca di indizi che possano indicare la presenza di forme di vita, e studierà le nubi di polvere cosmica da cui hanno origine stelle e pianeti, per osservare in diretta i processi che hanno dato vita anche al nostro Sistema Solare.

Insomma c’è un po’ di aspettativa dal James Webb. Guardando oltre - E ancora più distante da noi - gli scienziati sperano di riuscire a viaggiare indietro nel tempo con lo sguardo (o qualcosa del genere, se ti sembra fico, la cosa interessante è che più guardi lontano più guardi nel passato, perché la velocità della luce è quella e ci mette miliardi di anni a raggiungere la Terra) per a studiare per la prima volta le primissime galassie formatesi in seguito al Big Bang.

Un progetto ambizioso è dir poco, anche nella sua realizzazione. 18 segmenti di specchi da allineare nello spazio al millimetro per andare a formare un unico specchio di 6 metri e mezzo. Non deve essere stato per nulla facile ma la NASA pare esserci riuscita ancora una volta e dopo un periodo di osservazione fotografica l’agenzia spaziale americana è pronta a mostrarci quanto raccolto. La visione e la comprensione dell’Universo non sarà più la stessa?

Approfondimento a cura di Simone Valesini e Alberto Pezzella. Riprese e montaggio Alberto Pezzella, Today.it


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