Calcio

Parma, Beppe Iachini si presenta

Il tecnico marchigiano quattro volte promosso in A, chiamato al posto di Maresca, traccia la strada: "Campionato difficile, lungo: contro il Parma tutti faranno la partita della vita, dovremo scendere in campo compatti, aggressivi e concentrati. Più degli altri". Domenica sera il debutto a Como

Beppe Iachini presentato a Parma (foto web Parma Calcio)
E' iniziata l'avventura di Beppe Iachini da allenatore del Parma. Il tecnico marchigiano, quattro volte promosso in A con Chievo, Palermo, Samp e Brescia, ha firmato fino a giugno 2023 con gli emiliani: la missione è tornare nella massima serie.
“Avevo altre opportunità per poter andare in A, ma considero Parma una piazza, un ambiente, una città e una tifoseria da A - ha detto in conferenza stampa Iachini - . In questo progetto pluriennale c’è la volontà di lavorare, di dare tutto, anima e corpo, per raggiungere l’obiettivo. Voglio mandare un caloroso abbraccio a Maresca e Vitiello, miei ex calciatori in passato, auguro loro le migliori fortune. Abbiamo condiviso momento splendidi, stavo già tifando per il Parma perchè essendoci loro speravo che la squadra potesse raggiungere risultati. Poi il calcio è fatto è in una certa maniera, ora con entusiasmo mi butto in questa nuova avventura pensando a come migliorare i ragazzi e dando un’organizzazione e un’anima alla squadra. Con il presidente ho avuto da subito un rapporto empatico, ho capito l’entusiasmo e la voglia che ha di raggiungere risultati importanti”.
Primo obiettivo: risollevare una squadra ad un passo dal baratro della zona play-out. “Quando si arriva, lo dico per esperienza avendo affrontato situazioni simili e avendo vinto 4 campionati, c’è da lavorare sotto tutti gli aspetti: da quello tattico a quello tecnico, inoltre c’è da valutare la condizione psico-fisica dei ragazzi toccando gli aspetti sia individuali che di reparto, di tattica. Sto facendo delle valutazioni, non sono un mago, credo solo nel lavoro giusto, duro, costante e serio perchè questa squadra possa crescere e possa diventare figlia dell’allenatore. Dovunque sono andato è accaduto e anche questa squadra dovrà diventarlo per atteggiamento, spirito, mentalità, unità di intenti e voglia di andare a giocarsi le partite in casa e fuori. Dovrò cercare di portare i ragazzi a questa mentalità, lavorandoci sopra. Abbiamo iniziato a dare i primi concetti, avremo modo di fare altre verifiche strada facendo”.
Cresciuto sotto la vecchia scuola dei vari Mazzone, poi ho avuto Boskov, Castagner, Bagnoli, Radice, Ranieri e Spalletti, con il suo calcio redditizio adesso deve plasmare da zero il Parma: "Spero di fare bene come da altre parti, non ho la bacchetta magica, ci saranno momenti più difficili soprattutto all’inizio, dovremo conoscerci in fretta affinchè i ragazzi capiscano la lingua e la testa dell’allenatore, cosa vuole da loro dal punto di vista di atteggiamento, mentalità e organizzazione. Strada facendo mi auguro possa arrivare ad essere una squadra figlia del proprio allenatore”.
In passato ha fatto esplodere gente come Icardi, Dybala, Belotti, Eder. Anche a Parma potrebbe lanciare qualche giovane di prospettiva verso il calcio che conta. "Dovrò trasmettere mentalità, spirito, valori giusti per interpretare le partite. Ho iniziato a lanciare qualche input, sono certo che diversi di questi ragazzi possano raggiungere conoscenze importanti e diventare dunque giocatori importanti”.
Sul campo dovrà trovare anche la formula tattica più adatta a Buffon e compagni: “Ho vinto 4 campionati: uno col 4-3-3, uno col 4-3-1-2, gli altri due invece col 3-5-2 e col 3-4-1-2 perchè le caratteristiche dei calciatori mi dicevano questo, costruendo quindi con il tempo un modulo adeguato raggiungendo successi anche con diversi record. La squadra deve avere equilibrio e deve essere organizzata in entrambe le fasi: deve diventare una delle migliori difese e uno dei migliori attacchi perchè così si vincono i campionati, con struttura e organizzazione. Ho delle idee che vanno confrontate con il campo. Farò di tutto: inizio alle 6 del mattino e termino alle 8 di sera, sono abituato, non ho la bacchetta magica ma darò ai ragazzi il massimo delle nozioni, dell’organizzazione e dell’atteggiamento per questo campionato. Mi piace che la squadra verticalizzi con un calcio veloce, intenso, rapido aggressivo, che attacchi la profondità. Il possesso palla deve essere finalizzato alla verticalizzazione per andare in porta: prima ci arriviamo, meno facciamo risistemare gli avversari”.

La serie A

C'è ancora tempo per andare in A entro il prossimo giugno? O il discorso è rimandato alla prossima stagione? “Questo è un campionato difficile, lungo: per certe squadre come il Parma diventa di pressione, le altre squadre ti aspettano, fanno il tutto esaurito. Tutti faranno la partita della vita contro di noi, dovremo scendere in campo in maniera organizzata, compatta, aggressiva e concentrata più degli altri. Quando diventeremo squadra in questo senso allora potremo parlare di fare un certo percorso. Siamo distanti dalla parte alta della classifica - la chiusura di Iachini - . Per arrivare in alto occorrono lavoro, costanza, mentalità, organizzazione, sacrificio. Il campionato di B è lungo, ti aspetta anche un po’: a marzo vedremo dove saremo e allora parleremo di cosa fare, ora testa bassa e con il fondoschiena attaccato alla sella pedalando forte, abbiamo una salita da affrontare”.

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