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La bufala No Vax di Enrico Montesano: "Il sangue donato dai vaccinati viene buttato via". Avis replica

L'informazione, spiega l'attore, gli sarebbe stata comunicata da una fonte non dichiarata ma interna all'Associazione Volontari Italiani del Sangue. Che però ha prontamente smentito

Enrico Montesano, 76 anni (Crediti Instagram)

Enrico Montesano torna ad esporsi sul tema dell'emergenza sanitaria e scatena le polemiche. Dopo aver sfilato in prima linea alla manifestazione dei No Vax a Roma alcune settimane fa, adesso il comico dichiara attraverso il suo profilo Facebook che il sangue donato dalle persone vaccinate contro il Covid-19 verrebbe inutilizzato e buttato via. L'informazione - spiega - gli sarebbe arrivata da una fonte non dichiarata ma interna ad Avis, peccato che poco dopo è arrivata la pronta smentita dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue.

Secondo quanto sostenuto dall'attore romano, una misteriosa fonte lo avrebbe informato che il sangue dei donatori vaccinati si sarebbe coagulato e che, dunque, le sacche sarebbero state gettate. La sua tesi è, pertanto, che è necessario ci siano persone intenzionate a non vaccinarsi in modo da non bloccare le donazioni. Affermazioni che hanno messo in allarme sia Avis che il Centro nazionale sangue (Cns). 

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Ad intervenire sulla questione è stato Gianpietro Biola, presidente dell'Avis nazionale, che ha definito quelle del mattatore "Affermazioni pericolose per la salute pubblica e lesive dell’impegno dell’associazione e dei donatori". "Donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid non comporta alcun rischio né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo", ha aggiunto. 

Sul caso si è pronunciato anche il direttore del Cns, Vincenzo De Angelis. "È molto grave diffondere false informazioni sulla donazione di sangue, specie alla vigilia di un periodo come quello estivo, in cui storicamente si registrano carenze", ha affermato, per poi aggiungere: "Non c'è nessuna differenza tra il sangue dei vaccinati e quello dei non vaccinati, entrambi salvano vite ogni giorno, e anzi ci auguriamo che siano sempre di più i donatori immunizzati, sarebbe un segno ulteriore dei progressi nella lotta al virus". 


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