Viaggi

Esodo e code, i rischi per la salute per gli italiani in viaggio

Partenze intelligenti? Queste sconosciute, almeno per gli italiani. Molti infatti si mettono in viaggio preoccupati di non passare troppo tempo in coda in autostrada e pur di scongiurare questo rischio incappano in comportamenti scorretti, evidenziati dagli esperti

Nonostante il caldo eccezionale che investito l’Italia suggerisca la necessità di evitare rischi per la salute, la prima preoccupazione per un italiano su 2 (52%) è quella di non trovare code o rallentamenti andando in vacanza. Perciò, pur di scongiurarli, incappano in comportamenti scorretti evidenziati dagli esperti: non riposano abbastanza pur di partire in fretta (36%), mangiano in maniera eccessiva (25%) o per nulla pur di evitare di fare soste (26%), sono più attenti ai bagagli che a portare in auto adeguate scorte d’acqua (24%), non si curano del caldo e del sole (21%), rischiando disidratazione (42%), colpi di sonno (41%) e di calore (39%). E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1600 italiani tra i 24 e i 50 anni e su un pool di 20 tra medici e nutrizionisti per capire rischi e rimedi per un esodo sicuro.

Da un’alimentazione poco bilanciata (51%) a un’organizzazione poco ponderata (34%), che rischiano di impattare negativamente sul viaggio verso le meritate vacanze. Per 6 esperti su 10 (58%) gli italiani partono per nulla informati dei rischi che un tale viaggio può rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo un esperto su 3 (34%), gli italiani non conoscono il concetto di “partenze intelligenti”, poiché al massimo cercano di tenere conto dell’orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta. La prima preoccupazione, dunque, è quella di evitare code o rallentamenti e per questo, secondo gli esperti, la preparazione al viaggio risulta scarsa (29%) o degna di poca attenzione (32%). A soffrire più di tutti sono i bambini (44%), più sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), più esposti ai rischi ambientali. E gli effetti sono ben visibili anche sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i "nemici" che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressività (18%), solo per citare i disagi più frequenti riscontrati. Tra gli altri errori frequenti, per il 39% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d’acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio. Un’altra insidia nascosta che, anzi, viene ritenuta compagna di viaggio immancabile è l’aria condizionata, anche essa responsabile in maniera più velata della disidratazione.

“Bisogna stare attenti agli sbalzi termici, in particolare se mettiamo il versante delle infezioni respiratorie – afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi – Se c’è un passaggio drastico dal freddo al caldo e viceversa la barriera protettiva può essere facilmente superata e rischiare alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti. L’uso eccessivo del condizionatore può portare a disidratazione per via dell’aria secca e può determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi scegliere l’opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l’impatto con l’esterno quando si scende dall’auto".


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