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Diabete, strategie per affrontare al meglio la malattia in Italia

A Venezia un convegno di Diabete Italia e Motore Sanità

Venezia, 17 nov. (askanews) - Un'occasione per attivare tavoli di confronto regionali per fotografare i modelli organizzativi e le criticità gestionali di un patologia come in diabete nel nostro Paese. Malattia i cui numeri sono piuttosto eloquenti: una persona con diabete ogni 7 minuti ha un attacco cardiaco, ogni 30 minuti ha un ictus, ogni 90 subisce un'amputazione, ogni 3 ore entra in dialisi. Per fare il punto su quello che si fa e su cosa si potrebbe fare meglio, Diabete Italia Onlus e Motore Sanità hanno organizzato un convegno a Venezia per andare in cerca della "regione ideale" nella cura alla malattia.

"E' indispensabile - ha detto ad askanews Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia - che il diabete venga trattato nella maniera più efficace possibile, dal nostro punto di vista perché così le persone stanno bene, per quanto riguarda il punto di vista del sistema perché così diventa sostenibile. Quindi sostenibilità e stare bene sono condizioni non incompatibili tra loro, anzi, è emerso più volte che oltre l'80% dei costi è legato alle ospedalizzazioni, quindi significa che ci sono persone che possono essere curate molto meglio, risparmiando sulle ospedalizzazioni e soprattutto migliorando la qualità di vita delle persone".

Un importante lavoro che ha coinvolto 86 esperti di tutte le regioni, giunto a termine in concomitanza con la Giornata Mondiale del Diabete, ha portato alla definizione di una vera e propria "call to action" per migliorare l'accesso alle cure per il diabete. E all'evento veneziano, significativamente intitolato "Se non ora quando", hanno preso parte anche le istituzioni.

"In Veneto - ci ha spiegato Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto - c'è un percorso ben definito: un percorso che nasce con la legge del 2011 che si vuole occupare di diagnosi e assistenza per le persone che soffrono di diabete, poi abbiamo un percorso con i centri di riferimento regioni di Padova e Verona, e anche i due centri del diabete pediatrico. Il Piano terapeutico assistenziale che accompagna le persone e che cerca di dare le indicazione. Tutto questo lo facciamo con team multidisciplinare dei centri diabetologici regionali, e con i medici di medicina generale".

E dunque quali possono essere le caratteristiche di questa "Regione ideale" per la migliore cura del diabete? "La regione ideale - ci ha risposto Nervo - è una regione che dovrebbe partire dalla prevenzione. Ricordo che in Italia su circa 4 milioni di persone malate si stima che ce ne sia un altro milione abbondante, che non sa di essere ammalato. Queste persone scopriranno di avere il diabete quando sarà troppo tardi".

Da Venezia insomma le associazioni di malati di diabete chiedono alle istituzioni di collaborare, applicando le soluzioni proposte durante questo percorso, rendendole sostenibili e monitorandone la realizzazione e l'applicazione.


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